Previdenza

L’isopensione più breve riduce i costi dell’accordo stipulato dalle imprese

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di Antonello Orlando

L’applicazione dei requisiti di pensionamento aggiornati, e più bassi di quelli previsti in precedenza, ai lavoratori oggetto di scivoli previdenziali (isopensione e assegni dei fondi bilaterali), consentirà alle aziende di risparmiare parte dei costi già messi a budget.

A seguito della circolare 127/2021, quest’anno e il prossimo il requisito della pensione anticipata per gli esodati ante decreto legge 4/2019 è stato portato a 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne senza alcuna finestra, mentre quello per la vecchiaia a 67 anni, in entrambi i casi con sconto di 3 mesi rispetto alle stime utilizzate in fase di esodo dalle aziende (si veda anche il Sole 24 Ore del 28 settembre).

Operativamente, Inps ha annunciato un invio massivo ai lavoratori in isopensione di una comunicazione relativa alle nuove date di accesso a pensione. Tuttavia per i lavoratori a cui sarà ricalcolato l’accesso alla pensione anticipata, i datori di lavoro potranno consentire la percezione dell’isopensione anche oltre ai requisiti oggi vigenti maturati fino al mese di ottobre (mese successivo alla pubblicazione della circolare 127).

Le aziende che hanno utilizzato, anche massivamente, l’isopensione Fornero dovranno in ogni caso verificare le lettere di certificazione per l’accesso a pensione, confrontando le tabelle con i nuovi requisiti vigenti nel biennio 2021 e 2022 (nonché, in prospettiva, per gli anni a venire) e calcolare i risparmi ottenuti per effetto dell’accesso anticipato al pensionamento, che possono ammontare anche a diverse centinaia di migliaia di euro.

Questo consentirà, anche in combinato con l’auspicata proroga del contratto di espansione, di avviare nuovi esodi finanziati dai minori contributi e assegni versati.

Per i fondi di solidarietà bilaterali, come quello del credito e delle assicurazioni, l’adeguamento ai requisiti vigenti dovrà essere innescato da apposite delibere dei comitati amministratori dei fondi, senza le quali le aziende che utilizzano l’assegno straordinario non potranno ottenere il risparmio già disponibile per chi avesse utilizzato l’isopensione.

Tuttavia l’Inps non ha affrontato direttamente il tema dei lavoratori che avrebbero avuto il diritto di accedere a pensione con i requisiti ridotti nei mesi già trascorsi del 2021, con relativo risparmio aziendale, limitandosi a specificare che le disposizioni della circolare saranno applicate solo alle pensioni liquidate dopo la pubblicazione della stessa, così apparentemente penalizzando (in assenza di ulteriori indicazioni) i datori di lavoro che si trovano ad avere sostenuto maggiori oneri rispetto a quelli spettanti per legge.

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