Il Convegno nazionale AGI 2025 è l'occasione per riflettere su quali siano oggi i nuovi rischi che attraversano il mondo del lavoro - siano essi legati alla salute, alla precarizzazione, alla digitalizzazione o alle disuguaglianze - e su come il nostro ordinamento sia chiamato a rispondere non solo sul piano normativo, ma anche concreto, reale, ed effettivo
Parlare di "lavoro sicuro" significa confrontarsi con un tema sempre più complesso, multidimensionale ed in continua evoluzione. Il mondo del lavoro sta cambiando, e con esso i rischi, le vulnerabilità, le responsabilità dei suoi attori. Di fronte a questo, tutti, a maggior ragione noi avvocati e avvocate che operiamo nel diritto del lavoro, dobbiamo interrogarci su cosa significhi oggi davvero la parola tutela. La "sicurezza" non è solo un adempimento normativo, un insieme di misure tecniche da mettere in atto nel timore di pene e sanzioni. Queste ultime sono certamente necessarie, così come servono controlli efficaci, ma per un lavoro sicuro abbiamo bisogno anche, direi soprattutto, di cultura, prevenzione, progettazione inclusiva che deve tener conto della persona nella sua interezza, fisica e psichica, e del contesto in cui vive e lavora.
Sono questi i temi che affronteremo nel Convegno di AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani – che quest'anno si tiene a Cagliari dal 9 all'11 ottobre con una platea di oltre 500 tra giuslavoriste e giuslavoristi, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo del lavoro e dell'impresa, accademici ed esperti della materia. Ancora una volta devo ringraziare la nostra "comunità", l'associazione specialistica più rappresentativa dei giuslavoristi e delle giuslavoriste in Italia con oltre 2.000 iscritti, per la passione, la competenza e gli stimoli con cui alimenta i nostri incontri annuali. Per questo appuntamento abbiamo scelto, non a caso, un titolo semplice ma suggestivo "Lavoro sicuro". Affronteremo il tema nelle sue molteplici sfaccettature: le 3 giornate di Convegno prevedono tavole rotonde, workshop e i consueti "dialoghi" di AGI. Non mancherà un focus sul rinnovato ruolo dell'Avvocatura, alla luce delle specializzazioni e nel confronto con l'Europa, e sull'importanza di utilizzare la rete degli studi legali giuslavoristici comunitari per favorire per giovani avvocati e avvocate esperienze professionali e di formazione condivise al di fuori dai nostri confini.
Un evento, quello sardo, che vuole essere quindi uno spazio di riflessione sul futuro e sul lavoro: parlare di sicurezza, salute e benessere nel contesto lavorativo significa infatti parlare del presente, ma soprattutto del futuro della nostra società e del nostro modello di sviluppo produttivo e sostenibile. In questo senso, tutela della sicurezza e prevenzione sono due assi strategici per avere nel nostro Paese condizioni di lavoro eque e giuste, un lavoro di qualità. E c'è ancora strada da fare. Gli ultimi rilevamenti Istat ci dicono che nei primi sette mesi del 2025 sono state depositate 244.495 denunce, in calo dell'1,2 per cento rispetto all'anno passato ma in crescita in alcuni settori particolarmente "delicati" sotto diversi aspetti: costruzioni (+1,7 per cento), commercio (+1,1 per cento), sanità e assistenza sociale (+1,0 per cento), ristorazione e alloggio (+0,5 per cento). Altro aspetto: le denunce di infortunio degli studenti, presentate all'INAIL nel primo trimestre 2025, sono aumentate di quasi due punti percentuali rispetto al 2024. Colpiscono alcuni dati, nello specifico l'incremento in alcune delle categorie più vulnerabili: over 59, donne e stranieri, rispettivamente di +6,5, +0,8 e +1,80 per cento.
Quanto alle morti sul lavoro, da gennaio a luglio sono 432, un dato tragico, sostanzialmente stabile rispetto al 2024, anche se in aumento tra i più giovani (30-34) e nella fascia 45-59 anni. Le aree più critiche restano il Sud e alcuni settori ad alta intensità fisica come costruzioni e agricoltura. In questo contesto pesa la crisi climatica, che espone chi lavora all'aperto - ma non solo - a temperature sempre più estreme, non più un'eccezione ma una costante. Si tratta di un rischio nuovo, trasversale, difficile da gestire con le sole logiche del passato. Non è solo il clima a cambiare, cambiano anche le modalità lavorative, dallo smart working alla flessibilità oraria fino al lavoro on demand, ponendo questioni inedite su vigilanza, responsabilità, diritto alla disconnessione e gestione dei carichi. Sicurezza sul lavoro non significa solo prevenzione dei rischi "fisici". L'impatto emotivo e psicologico del lavoro, spesso trascurato, è ormai diventato centrale: stress, burnout, isolamento, fragilità mentale sono questioni di cui dobbiamo occuparci con lo stesso impegno con cui affrontiamo la sicurezza fisica; penso anche al lavoro delle donne, per le quali, come per tutti, lavoro sicuro significa anche libero da pressioni e molestie.
Tratteremo il problema in un dialogo dedicato, rinnovando l'impegno e l'attenzione che la nostra associazione ha da sempre nei confronti della parità di genere sul lavoro, una misura dell'equità in una società che voglia essere davvero democratica. Infine, non possiamo escludere dal discorso la transizione digitale che sta ridefinendo i ruoli, le competenze e i rischi: dall'iperconnessione alla sorveglianza algoritmica, fino alla perdita di controllo sulle dinamiche lavorative.
È dunque con questo spirito e consapevolezza che affrontiamo oggi un tema ampio, che non si esaurisce nella sola prevenzione in senso stretto, ma che tocca dimensioni sociali, ambientali e tecnologiche. Parliamo infatti di sicurezza in relazione alla giustizia redistributiva, alla sostenibilità ambientale, ma anche alla transizione digitale, con tutto ciò che comporta in termini di rischi, nuove responsabilità e nuove tutele da immaginare e rendere effettive. Dobbiamo imparare a declinare la sicurezza con lo sguardo rivolto al futuro, ma con la consapevolezza delle diseguaglianze e delle fragilità del presente. Insieme rifletteremo su quali siano oggi i nuovi rischi che attraversano il mondo del lavoro - siano essi legati alla salute, alla precarizzazione, alla digitalizzazione o alle disuguaglianze - e su come il nostro ordinamento sia chiamato a rispondere non solo sul piano normativo, ma anche concreto, reale, ed effettivo.
L'obiettivo non può essere solo garantire la sicurezza nel senso tradizionale del termine, ma costruire un lavoro sicuro, inclusivo, dignitoso e sostenibile per tutte e tutti.
Convegno nazionale AGI 2025 - Benvenuti a Cagliari 2025
di Giuliana Murino - Presidente AGI Sardegna