Per i buoni pasto Pa presto gli arretrati e un sostituto di Qui!
Dovrebbe arrivare tra domani e venerdì la soluzione per il buco dei buoni pasto dei dipendenti pubblici, rimasti senza ticket in cinque regioni per gli inciampi finanziari del gruppo Qui! E la soluzione, messa in piedi da Consip nel giro di pochi giorni, è in due mosse: un ponte fino a fine anno, con il subentro di chi ha partecipato senza vincerla alla gara sfociata tre settimane fa nella revoca della concessione a Qui!, e poi l’aggiudicazione dell’edizione numero otto di un appalto che in tutto vale un miliardo di euro. Insieme a Mef e Funzione pubblica è stata poi studiata la contromossa sugli arretrati, per tutelare i diritti dei dipendenti che in portafoglio hanno trovato carta straccia al posto dei buoni limitando al minimo i costi per il bilancio pubblico. Il problema è serio, perché i buoni pasto valgono fino a 140-150 euro al mese, cioè anche oltre il 10% di molti redditi netti nella Pa.
Si dovrebbe chiudere così la falla che ha bloccato i buoni in tante Pa, da Palazzo Chigi allo stesso ministero dell’Economia fino alle sedi territoriali e alle amministrazioni locali nelle cinque Regioni (oltre al Lazio, ci sono Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria) inserite nei due lotti vinti due anni fa dal Gruppo Qui!. Con un interpello, la centrale acquisti ha chiesto agli altri partecipanti alla vecchia gara la disponibilità a subentrare per qualche mese senza cambiare le condizioni, e dopo aver incassato la disponibilità dei francesi di Sodexo per il lotto 3 (Lazio, dove il problema è ovviamente intensificato dai ministeri romani) sta definendo la situazione anche per il lotto 1.
In pratica, i dipendenti riceveranno a stretto giro i ticket del nuovo fornitore. Ma in costruzione tra Mef, Funzione pubblica e Consip c’è anche una cornice per gli arretrati: toccherà alle singole amministrazioni indicare i periodi scoperti e cercare di recuperare il danno bloccando le fatture non ancora pagate a Qui! o chiedendo i rimborsi, per limitare al minimo le coperture necessarie a chiudere la partita.
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di Studio Associato Paola Sanna e Luca Vichi