L’opzione donna e il rigore dei conti
di Matteo Prioschi
Ultima chiamata, ma forse no, per l’opzione donna, che consente alle lavoratrici di evitare i requisiti previsti dalla riforma previdenziale del 2011 andando in pensione con 57 o 58 anni (+3 mesi) di età e 35 di contributi.
Nonostante questa soluzione preveda il calcolo dell’assegno applicando il sistema contributivo all’intero montante previdenziale accumulato dalle interessate, sta riscuotendo un successo superiore alle previsioni della prima ora.
Introdotta nel 2004 con validità fino al ...