L'intervento ripercorre i principali profili normativi e giurisprudenziali che definiscono limiti e potenzialità degli accordi aziendali, con particolare attenzione alle tutele garantite dai presidi costituzionali e comunitari. Viene dedicato un focus specifico ai requisiti sostanziali e procedurali necessari per l'efficacia derogatoria degli accordi, nonché alle conseguenze pratiche dei controlli ispettivi. Un approfondimento particolare riguarda l'esercizio dell'onere della prova e i rischi connessi a carenze di motivazione o di rappresentatività, offrendo strumenti concreti per prevenire contestazioni e assicurare la regolarità delle prassi aziendali.
Limiti costituzionali e sovranazionali: vincoli e ricadute operative
La contrattazione di prossimità, disciplinata dall'art. 8 del D.L. 138/2011, pur consentendo deroghe alla legge e ai contratti collettivi nazionali, incontra un limite invalicabile nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione, dal diritto dell'Unione Europea e dalle convenzioni internazionali. Tali vincoli costituiscono un presidio inderogabile a tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori, quali la dignità, la sicurezza, la parità di trattamento e la libertà sindacale.
Le ricadute operative...
Argomenti
I punti chiave
- Limiti costituzionali e sovranazionali: vincoli e ricadute operative
- La portata derogatoria della contrattazione di prossimità: tra forma e sostanza
- La legittimità e l'efficacia degli accordi di prossimità indipendentemente dal deposito telematico
- La centralità del principio maggioritario
- Quando il mandato scritto manca: il referendum aziendale come strumento di verifica della maggioranza
- Il principio maggioritario e i Testi Unici della rappresentanza: disciplina attuale
- Validità e portata derogatoria dell'accordo di prossimità in assenza del criterio maggioritario: un'analisi critica
- Il controllo di sostanza e l'onere della prova a carico del datore di lavoro
- Le finalità dell'accordo: il controllo di sostanza e l'impatto sulle ispezioni
- Conclusioni