Per il Tribunale di Modena, l'attribuzione di una somma di denaro da parte del cliente al dipendente – sottaciuta al datore di lavoro – costituisce una giusta causa di licenziamento: ma la trama motiva non convince e varie sono le censure che possono essere sollevate
Massima
Lavoro (rapporto di) – Licenziamento – Per giusta causa – Estremi – Fattispecie Tribunale di Modena 25 settembre 2025, n. 885 - Giud. Marangoni
In tema di licenziamento per giusta causa, nel giudicare se la violazione disciplinare addebitata al lavoratore abbia compromesso la fiducia necessaria ai fini della conservazione del rapporto di lavoro e, quindi, costituisca giusta causa di licenziamento, rilevano la natura e la qualità del singolo rapporto, la posizione delle parti, l'oggetto delle mansioni e il grado di affidamento che queste richiedono, occorrendo altresì valutare il fatto concreto nella sua portata oggettiva e soggettiva, attribuendo rilievo determinante, ai fini in esame, alla potenzialità del fatto medesimo di porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento (fattispecie in cui un montatore trasfertista, in possesso di una carta di credito aziendale per affrontare le spese della trasferta e che godeva della relativa indennità in aggiunta al normale trattamento retributivo, aveva percepito in occasione di una prestazione di lavoro effettuata in Turchia un pocket money dall'azienda cliente turca, sottacendolo alla datrice di lavoro. Il Tribunale ha rigettato l'impugnativa del lavoratore, confermando il licenziamento per giusta causa allo stesso irrogato).
Ci sono casi in cui il diritto del lavoro si spinge verso scenari inediti ed impervi, sì da risultare ostico anche per il più consumato degli interpreti; dobbiamo ammettere che anche noi abbiamo subito una tal circostanza, senza che a nulla sia valso il valore aggiunto rappresentato da mezzo secolo di esperienza.
Ancor oggi, dopo aver letto e riletto la sentenza del Tribunale di Modena 25 settembre 2025, n. 885 in nota, ci sentiamo dibattuti ed incerti e quasi invidiamo la decisione, la perentorietà...




