Si analizzano i fondi di previdenza italiani per un confronto con alcuni modelli esteri, prestando particolare attenzione a fonti normative, vigilanza, architettura dei prodotti, regime fiscale (paradigmi EET/ETT/TEE), governance e tutele degli aderenti, oltre ai profili culturali che influenzano i tassi di adesione. Muovendo dai tratti essenziali del sistema italiano (fondi negoziali, fondi aperti e PIP, vigilanza COVIP), si ricostruiscono le differenze regolamentari rispetto ai paesi anglosassoni e dell'Europa continentale, evidenziandone vantaggi e criticità dei diversi approcci (sicurezza vs flessibilità), e illustrando le principali tendenze evolutive (ESG, digitalizzazione, longevità, portabilità paneuropea). In conclusione, si propongono alcune linee di policy per rafforzare secondo e terzo pilastro in Italia, innalzando partecipazione e adeguatezza delle prestazioni nel rispetto delle garanzie prudenziali.
Nel sistema di sicurezza sociale italiano la previdenza complementare rappresenta il "secondo/terzo pilastro" che si affianca alla previdenza obbligatoria, in attuazione, fra gli altri, del principio di cui all'articolo 38 della Costituzione e della disciplina speciale di settore.
L'ordinamento ha costruito un quadro prudenziale e trasparente sotto la vigilanza della COVIP, con regole su governance, conflitti d'interesse, investimento e informativa agli iscritti. Il risultato è un sistema tendenzialmente...
Argomenti
I punti chiave
- Architettura e regole del modello italiano
- Tipologie di forme pensionistiche
- Vigilanza e governance
- Trattamento fiscale (schema ETT)
- Punti di forza e criticità interne
- Il confronto regolamentare internazionale
- Paesi anglosassoni
- Europa continentale
- Contesto UE e standard comuni
- Regimi fiscali comparati e incentivi
- Vantaggi e svantaggi: sicurezza verso flessibilità
- Punti di forza italiani
- Fattori culturali e comportamentali
- Tendenze globali e impatto regolamentare
- Digitalizzazione
- ESG e sostenibilità
- Longevità e nuove forme di rendita
- Mobilità e portabilità
- Proposte operative per il sistema italiano
- Conclusioni