In alcuni settori, tra cui quello della logistica, si sta sviluppando un nuovo modello operativo, che impatta sulla determinazione del corrispettivo nei contratti di appalto: il c.d. open book. Un modello che, pur originando da esigenze di maggiore chiarezza e trasparenza tra le parti contrattuali, pare porsi in conflitto con gli indici di genuinità del contratto di appalto riconosciuti nel nostro ordinamento, minando in particolar modo il c.d. rischio di impresa dell'appaltatore.
Gli indici di genuinità dell'appalto
L'art. 1655 c.c. disciplina la necessità di individuare un corrispettivo a fronte della realizzazione di un servizio (o un'opera), definendo l'appalto come quel "contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro". Disposizione che deve essere letta in combinato disposto con l'art. 29, comma 1, d.lgs. n. 276/2003, il quale disciplina, tre principali requisiti, che...