La Corte costituzionale è chiamata ad esprimersi in merito alla legittimità costituzionale della disciplina in materia di violazione del divieto di cumulo tra redditi da lavoro dipendente e/o autonomo e pensione anticipata "quota 100", in punto di conseguenze sul trattamento pensionistico in godimento, alla luce delle recenti interpretazioni della Cassazione.
Massima
Pensione anticipata "quota 100" – Cumulo con i redditi da lavoro – Divieto – Violazione -art. 14 comma 3 d.l. n. 4/2019 – Conseguenze Corte costituzionale, 4 novembre 2025, n. 162
Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 14, comma 3, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 (Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni), convertito, con modificazioni, nella legge 28 marzo 2019, n. 26, sollevate, in riferimento agli artt. 2, 3, quest'ultimo sotto il profilo dei principi di ragionevolezza e proporzionalità, 38, secondo comma, e 117, primo comma, della Costituzione, in relazione all'art. 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dal Tribunale ordinario di Ravenna, in funzione di giudice del lavoro)
Pensione "quota 100" e divieto di cumulo con i redditi da lavoro
Nell'ambito dei meccanismi di accesso anticipato alle prestazioni pensionistiche, il D.L. 14/2019 all'art. 4 e ss. ha introdotto, inizialmente in forma sperimentale, il regime pensionistico anticipato c.d. "quota 100", grazie al quale gli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall'Inps, nonché alla gestione separata, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni...




