L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Il welfare aziendale: i fondi sanitari - Regime fiscale e contributivo dei contributi versati ai fondi sanitari (3615,20 € + 3.000 € da conversione PDR).

di Roberto Vinciarelli

La domanda

Il datore di lavoro, in base a un regolamento interno o a un contratto collettivo (art. 51 D.Lgs. 81/2015), versa nel 2025 contributi pari a 3.615,20 € a un fondo sanitario non DOC (fondo sanitario di tipo B), iscritto all’anagrafe dei fondi sanitari, per il proprio dipendente. Si presume che l’intero importo dei contributi sia a carico del datore di lavoro.Il dipendente del settore privato, con un reddito da lavoro dipendente fino a 80.000 € nell’anno precedente, ha maturato un Premio di Risultato (PDR) di 3.000 € (fonte: contratto collettivo di 2° livello / art. 51 D.Lgs. 81/2015) e lo converte in contributi al fondo sanitario nel 2025, secondo la clausola di conversione prevista dal contratto collettivo di 2° livello.Si pone la seguente questione:1. Qual è il regime fiscale e contributivo dei versamenti effettuati dal datore di lavoro al fondo sanitario (3.615,20 € + 3.000 € da conversione PDR)?2. Come devono essere riportati in CU i contributi versati dal datore di lavoro al fondo sanitario?3. Nel caso in cui il dipendente sostenga spese sanitarie per 2.000 € nel 2025 e riceva il rimborso da parte del fondo/assicurazione per lo stesso importo, tali spese sono detraibili?

I contributi versati dal datore di lavoro per il proprio dipendente al fondo sanitario, iscritto all’anagrafe dei fondi sanitari, per un importo di 3.615,20 €, non concorrono a formare l’imponibile fiscale del dipendente ai sensi dell’art. 51, comma 2, lett. a) del TUIR.

L’articolo 51, comma 2, lettera a) del TUIR, modificato dall’art. 3, comma 1, lett. b) del D.Lgs. 13 dicembre 2024, n. 192, con decorrenza dal 31 dicembre 2024 e applicazione ai componenti del reddito di lavoro dipendente percepiti...