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Pensioni: cosa conviene tra totalizzazione, cumulo e ricongiunzione

Confronto tra gli istituti della ricongiunzione, cumulo e totalizzazione per valutarne le differenze e le convenienze

di Pietro Gremigni

Le questioni che ci accingiamo ad approfondire sono diverse e molto importanti nell'ambito previdenziale e lo saranno sempre di più nei prossimi anni perché riguardano una delle tematiche del mercato del lavoro più rilevanti e cioè la scomposizione dei rapporti di lavoro.

Intendiamo riferirci alla tendenza ormai in atto e consolidata da alcuni decenni della frammentazione dei rapporti di lavoro e di conseguenza anche della posizione previdenziale in caso di passaggio da un'attività all'altra, non solo nell'ambito della stessa tipologia ma da una di tipo subordinato ad autonomo, da un'attività assicurata ad un'altra no, oppure ad attività facenti capo a gestioni previdenziali diverse, magari il tutto inframezzato da periodi di disoccupazione o inoccupazione.

Il primo problema che si pone sul versante pensionistico è il raggiungimento dei limiti minimi di anzianità contributiva che ogni gestione richiede per andare in pensione, cosa che risulterebbe infattibile se l'assicurato non dovesse perfezionarlo in nessuna gestione.

È per questa ragione che la legge ha intensificato l'emanazione di diverse forme di pensionamento che tengano conto della possibilità di sommare i periodi accreditati in più gestioni attraverso diversi sistemi quali:

  •  Ricongiunzione (onerosa)
  •  Cumulo (vecchi iscritti)
  •  Totalizzazione (vecchi iscritti)
  •  Computo in gestione separata
  •  Cumulo per nuovi iscritti
  •  Sistemi di cumulo «speciali» (INPS + ex Enpals – INPS + INPGI – FPLD + Gestione autonomi INPS).
  •  Costituzione della posizione assicurativa per quanto riguarda i dipendenti pubblici.

Non affronteremo ovviamente tutti questi istituti ma solo quelli principali e cioè la ricongiunzione, il cumulo e la totalizzazione per metterli a confronto e valutarne le differenze e le convenienze.

Ve tenuto presente che l'assicurato può decidere, se ci sono le condizioni, di percepire dai diversi enti previdenziali una distinta e autonoma pensione. La presenza di più pensioni verrà registrata nel casellario delle pensioni INPS ai fini dell'applicazione di quelli istituti che chiedono di verificare l'ammontare complessivo dei trattamenti.

Infine, c'è un'ulteriore possibilità: si può accedere alla pensione in una gestione e, se nell'altra non ci sono i requisiti contributivi minimi, purché sia stata compiuta l'età pensionabile, è possibile (in generale) chiedere una pensione supplementare in questa seconda gestione previdenziale.

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