Previdenza

Modulo di domanda «temporaneo» per chiedere il reddito di cittadinanza

di Giorgio Pogliotti

Dal 6 al 31 marzo è in vigore il primo “slot” per presentare il modulo pubblicato sul sito dell’Inps per richiedere il reddito o la pensione di cittadinanza che saranno erogati ad aprile: si potrà andare alle Poste, o compilare la domanda sul sito dedicato, dopo essersi dotati di Spid (sistema pubblico di identità digitale). Mentre per avere la disponibilità dei Caf sarà importante l’esito dell’incontro odierno convocato all’Inps per cercare un’intesa sulle risorse (i Caf chiedono 50 milioni aggiuntivi rispetto ai 20 milioni indicati nel Dl, a fronte di una disponibilità di concedere altri 15 milioni) e firmare la Convenzione Rdc.

Sul sito Inps la domanda di cinque pagine, precedute da quattro pagine di spiegazioni, fa riferimento ai criteri stabiliti dal Dl 4 del 2019, in vigore dal 29 gennaio. Nel modulo si fa presente che «in caso di esaurimento delle risorse disponibili» l’entità del sussidio sarà «rimodulata». Sul sito dell’Inps è stato pubblicato anche il modello RdC/PdC ridotto, per comunicare i redditi di attività lavorative in corso al momento della presentazione della domanda e non interamente valorizzati sull’Isee, e il modello RdC/PdC esteso, per comunicare tutte le variazioni che avverranno mentre si percepisce il sussidio.

Il decreto dovrà essere convertito in legge entro fine marzo, il modulo di domanda dovrà essere aggiornato dall’Inps ai nuovi criteri (a titolo di esempio, per gli extracomunitari il Senato ha approvato una nuova e complessa procedura per certificare la propria situazione economico-patrimoniale). Prima, dunque, del 6 aprile, quando si aprirà il secondo “slot” per la presentazione delle domande.

Ma per l’operatività della nuova misura vi sono ancora alcuni importanti ostacoli da superare. Oltre ai Caf. Ci sono le Regioni che hanno la competenza sui centri per l’impiego e le politiche attive, che chiedono che l’assunzione dei 6mila navigator da parte di Anpal servizi sia preceduta da un’intesa. Il governo, nel Dl, si è limitato a far riferimento ad un «parere» della Conferenza delle regioni, che però è giudicato insufficiente dai governatori di ogni orientamento politico. «Solleviamo le criticità con l’obiettivo di essere collaborativi e risolverle», ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Da parte del Governo c’è chiusura,non si vuole trovare un accordo», ha aggiunto il vice coordinatore della Conferenza delle regioni, Claudio Di Berardino, che avverte «se non ci saranno modifiche al decreto, sarà caos nei centri per l’impiego». In questo contesto resta congelata la pubblicazione dell’avviso di selezione di 6mila navigator sul sito dell’Anpal.

In vista del 6 marzo, i lavoratori postali sono in fibrillazione e la Slc Cgil ha sollecitato un incontro con i vertici di Poste Italiane per la gestione del picco di lavorazione legata al Rdc: «siamo preoccupati per il clima ed il caos che si possono ingenerare negli uffici postali». Per prevenire eventuali disagi all’utenza, ieri il prefetto di Firenze ha incontrato i referenti della sede fiorentina di Poste Italiane. A spaventare sono i grandi numeri. Il governo prevede che a beneficiare del sussidio saranno 1,3 milioni di famiglie (circa 3,6 milioni di persone), ma il numero di domande per richiederlo potrà essere superiore.

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