Operativo il tavolo per la lotta al caporalato
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 3 settembre del decreto del ministero del Lavoro 4 luglio 2019, diventa operativo il tavolo presieduto dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali che si occuperà espressamente del contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.
Il tavolo era già previsto da un emendamento inserito in sede di conversione del decreto legge 23 ottobre 2018, numero 119, e la relativa norma istitutiva doveva già essere contenuta nella legge di bilancio per 2019 ma fu stralciata all'ultimo momento in quanto norma ordinatoria (salvo poi riproporla nel primo provvedimento utile in corso di approvazione).
Gli obiettivi - Tra le funzioni assegnate al tavolo (articolo 1 del decreto) si segnalano quelle di indirizzo e programmazione delle attività finalizzate al contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, il coordinamento delle azioni mirate alla prevenzione del fenomeno, la condivisione delle buone prassi sperimentate a livello locale e loro possibile riproduzione in altre realtà territoriali, l’elaborazione di proposte normative relative al contrasto e alla prevenzione del fenomeno, il coordinamento delle azioni intraprese dalle diverse istituzioni attraverso la gestione condivisa degli interventi. Sono inoltre previste collaborazioni con la cabina di regia e con le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, cui aderiscono le imprese agricole in possesso di determinati requisiti nonché, tramite apposite convenzioni, le istituzioni locali attive nel settore.
La composizione - Il tavolo sarà presieduto dallo stesso ministro del Lavoro e vi parteciperanno, oltre ai rappresentanti dei vari ministeri interessati (Interno, Giustizia, Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Infrastrutture e dei trasporti) un rappresentante dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), un rappresentante dell'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), un rappresentante dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale (Inps), un rappresentante del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, un rappresentante della Guardia di finanza, un rappresentante delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, un rappresentante dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). Potranno partecipare altresì rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore e delle organizzazioni del Terzo settore (in questi ultimi casi previa presentazione di apposita manifestazione di interesse). In qualità di uditori potranno inoltre essere ammessi rappresentanti di organizzazioni internazionali operanti nei settori dell'immigrazione e del lavoro, qualora le riunioni riguardino i rispettivi ambiti di competenza. Il tavolo sarà suddiviso in sei gruppi di lavoro (vigilanza e repressione, intermediazione domanda/offerta di lavoro, adeguamento prezzi dei prodotti agricoli, trasporti, alloggi e foresterie temporanee, rete del lavoro agricolo di qualità), opererà sulla base di un apposito piano triennale e si riunirà almeno tre volte all'anno.