In Italia da 10 anni 2,7 milioni di stranieri
Essere residenti in Italia da almeno dieci anni e gli ultimi due in modo continuativo è uno dei requisiti essenziali per accedere al nuovo reddito di cittadinanza. Un lasciapassare richiesto sia ai cittadini italiani e di Paesi Ue, sia ai cittadini extracomunitari con il permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo.
I potenziali beneficiari
Secondo le stime elaborate dalla Fondazione Leone Moressa per Il Sole 24 Ore del Lunedì in base a dati Istat ed Eurostat, gli stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni sono 2,7 milioni: 1,8 milioni di cittadini extracomunitari e 900mila cittadini appartenenti all’Unione europea a 28. L’elaborazione ha preso le mosse dalla rilevazione campionaria sulle forze di lavoro dell’Istat, per la quale si chiede ai lavoratori stranieri quando siano arrivati in Italia e da quanto tempo siano presenti nel Paese, fatta eccezione per viaggi e vacanze di durata inferiore a un anno.
Considerando che la platea del reddito di cittadinanza sarà composta da nuclei familiari, anche formati da un singolo componente ma più spesso da almeno due componenti, i potenziali richiedenti stranieri potrebbero superare il milione. Bisogna capire come sarà interpretato il requisito aggiuntivo della permanenza in Italia in modo continuativo negli ultimi due anni e quante famiglie straniere avranno i requisiti economici per accedere alla nuova misura. La relazione tecnica al decreto sul reddito di cittadinanza ipotizza che possano accedere al beneficio 256mila nuclei familiari di soli stranieri.
Il confronto con il Rei
Il limite di residenza e soggiorno previsto per accedere al reddito di cittadinanza è più stringente di quello oggi in vigore per poter chiedere il reddito di inclusione (Rei), la misura di lotta alla povertà esistente dal 2017 (che non si potrà più chiedere da marzo, perché sarà soppiantato dal reddito di cittadinanza). Per il Rei, è richiesta la residenza continuativa in Italia da almeno due anni al momento della domanda.
I beneficiari extracomunitari del Rei rappresentano oggi il 10% delle 378.557 famiglie alle quali è stato riconosciuto il beneficio da gennaio a settembre 2018: si tratta quindi di quasi 38mila famiglie (la fonte è l’Osservatorio statistico Inps sul reddito di inclusione). Ipotizzando che in ciascun nucleo nel quale il richiedente del Rei è extracomunitario siano presenti due figli, sarebbero oltre 151mila le persone extra Ue beneficiarie dell’attuale misura (che ha un importo variabile fra 187 e 540 euro al mese). L’incidenza delle famiglie extra Ue tra i beneficiari del Rei è del 30% nelle Regioni del Nord.