Sostenibilità Casse anche «aggregata»
Rivedere i criteri di sostenibilità delle Casse private, ora obbligate a dimostrare l’equilibrio fra le entrate contributive e le spese per le prestazioni previdenziali per 50 anni, aggiornandoli ai tempi che oggi vengono adottati. È la richiesta formulata ieri dal presidente dell’
«Vorremo si potesse valutare la sostenibilità delle Casse anche in forma associata - ha detto il numero uno dell’Associazione degli enti previdenziali privati - al fine di ampliare le prestazioni sul fronte della previdenza complementare e della sanità integrativa o, addirittura, aggiungendo specifiche tutele per salute o per difficoltà lavorativa».
Oliveti, nel corso del suo intervento, ha ricordato anche il peso delle professioni ordinistiche, a cui le Casse fanno riferimento, sottolineando che nel quadro del Jobs act del lavoro autonomo occupano un milione e mezzo di persone sui circa cinque milioni di interessati al futuro testo normativo.
Il tema previdenziale è stato toccato anche dal presidente di
In linea generale Merletti ha riconosciuto che «il disegno di legge sul lavoro autonomo non imprenditoriale va nella giusta direzione, riconoscendo con specifiche regole distintive rispetto al lavoro subordinato e con tutele al passo con i tempi, una realtà importante che contribuisce alla competitività e al Pil dell’Italia». Secondo Merletti - che ha sollecitato «l’esplicita esclusione dall’applicazione del disegno di legge dei contratti di agenzia, già regolati da apposite norme e da accordi collettivi di lavoro» - particolarmente apprezzabile è stata «l’esclusione del lavoro autonomo esercitato in forma di impresa, anche di piccole dimensioni».
Nei confronti del disegno di legge, più critica è la posizione del
Alessandrucci ha chiesto anche di allargare ai professionisti associativi le disposizioni degli articoli 4 e 5 del ddl, in materia di rimessione di atti pubblici e di sicurezza e protezione sociale, inserite nel primo passaggio in Senato e attualmente dedicate alle sole professioni ordinistiche. Per il Colap va valutata, invece, positivamente la parte relativa alle nuove tutele della maternità e malattia.