Circolare 24 lavoro - Whistleblowing e rapporti di lavoro

Whistleblowing è l'espressione utilizzata per indicare l'attività di un soggetto che lavora all'interno di una azienda, sia essa pubblica o privata, e che decide di segnalare un illecito, una frode o un pericolo di cui è venuto a conoscenza durante lo svolgimento della sua attività lavorativa.
La segnalazione da parte di un dipendente, sia esso pubblico o privato, fino al 15 marzo 2023 rinveniva la propria disciplina unicamente in una fonte di origine comunitaria, ossia la cd. Direttiva whistleblowing. Con il D.Lgs. n. 24/2023, l'articolato normativo di derivazione unitaria ha visto il proprio ingresso nell'ordinamento giuridico italiano.
Particolare attenzione deve essere posta alla protezione dei dati personali. Non trattandosi di una segnalazione anonima contiene dati personali del segnalante. Potrebbe inoltre anche contenere i dati personali di una persona menzionata o comunque di una persona che è coinvolta in quelle attività oggetto della segnalazione.
Con la modifica dell'art. 4 della legge n. 604/1966 viene prevista la nullità del licenziamento conseguente all'esercizio di un diritto ovvero alla segnalazione, alla denuncia all'autorità giudiziaria o contabile o alla divulgazione pubblica effettuata in base alle norme sul whistleblowing.
Sono essenzialmente due le novità del D.Lgs. n. 24/2023. In primo luogo, la disciplina in tema di whistleblower è stata resa obbligatoria su larga scala nel settore privato. In questa direzione l'estensione della protezione è non più solamente a favore del whistleblower vero e proprio ma anche di chi ha effettuato una divulgazione pubblica senza fare ricorso ai canali di segnalazione interni o esterni. In secondo luogo, la normativa ha agito sulla procedura di segnalazione specificando in modo dettagliato i requisiti per la predisposizione e gestione del canale informativo e prevedendo, altresì, un coinvolgimento dei sindacati.