Contratto dei dirigenti del terziario, arriva un aumento da 450 euro
Il rinnovo riguarda 27mila manager e 9mile imprese, dal commercio alla moda. Previsti 2mila euro di una tantum e mille euro annui di welfare
Aumento economico di 450 euro mensili (a regime nel 2025), una tantum di 2mila euro per coprire la vacanza contrattuale del periodo 2020-2022, oltre a mille euro per il portafoglio welfare. Il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei 27mila dirigenti e delle 9mila imprese del terziario, siglato da Manageritalia e da Confcommercio, è il frutto di un accordo che è la logica prosecuzione e il completamento dell’intesa del giugno 2021. Fu infatti allora che le parti lavorarono sui temi più normativi e culturali, con l’introduzione, tra l’altro, del welfare, delle politiche attive e intervenendo su Fondi ed Enti contrattuali.
Nell’intesa delle scorse ore, invece, è stata centrale la parte economica. Il contratto del terziario ha una diffusione molto estesa e si applica ai manager di diversi ambiti, che vanno dal commercio, alla moderna distribuzione, ai servizi alle imprese, fino ad arrivare a digitale, moda e lusso, automotive, fiere, turismo, non profit. Questo rinnovo ha agito su 3 componenti economiche. La prima è una una tantum di 2mila euro che verrà corrisposta quest’anno, in tre tranche, per coprire gli arretrati del biennio 2020/22. La seconda componente è l’aumento retributivo per il triennio in corso che verrà corrisposto sui minimi e a regime arriverà a 450 euro. Le tranche saranno 3, di 150 euro l’una: la prima a dicembre del 2023, la seconda a luglio del 2024 e la terza a luglio del 2025. La terza componente economica è il welfare aziendale: i datori di lavoro destineranno infatti alla Piattaforma welfare dei dirigenti del terziario mille euro all’anno che potranno essere spesi in beni e servizi di welfare. L’importo è da considerarsi aggiuntivo rispetto a eventuali sistemi di flexible benefit aziendali.
Per Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con delega su contrattazione e bilateralità, «dopo gli interventi sulla parte normativa di giugno 2021, si completa un rinnovo contrattuale che rappresenta un giusto punto di equilibrio tra esigenze dei dirigenti e sostenibilità delle aziende, che avranno certezze nei costi di gestione per il futuro a breve e medio termine, un periodo che richiede il massimo sforzo per intercettare una ripresa ancora incerta, ma con uno strumento contrattuale pienamente operativo e con importanti innovazioni per la gestione delle figure apicali delle imprese». Se è vero che l’accordo ha una valenza prettamente economica, va però detto che c’è un tratto innovativo che riguarda il welfare: la Piattaforma integra infatti welfare contrattuale e aziendale e consente a tutte le aziende, anche a quelle piccole, con un solo dirigente, di usufruire dei servizi. Come spiega Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, «da sempre la nostra politica contrattuale vede noi e Confcommercio muoverci per primi su nuovi aspetti di tutela e servizio per dirigenti e imprese come ad esempio: la formazione introdotta nel 1992, la long term care nel 2001, il welfare aziendale per tutti e le nuove politiche attive nel 2021, valorizzando al massimo le risorse del contratto. Oggi abbiamo messo mano anche alla parte economica, su cui era importante intervenire, visto che la retribuzione media annua di un dirigente è intorno ai 100mila euro lordi, abbondantemente tassati e pesantemente colpiti dall’inflazione».