Agevolazioni

Credito agevolato, in aprile tasso al 2,23%

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di Alessandro Spinelli

Prosegue ad aprile la tendenza al rialzo nell’andamento dei valori del tasso di riferimento per il credito agevolato a industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industriale), la cui misura in vigore dal primo del mese si porta sul valore di 2,23% con un incremento dello 0,05% rispetto al 2,18% di marzo.

A seguito dell’aumento contento della variazione, però, i valori dei tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferimento nazionale fanno segnare oscillazioni di entità minima rispetto allo scorso mese, restando sempre prossimi ai livelli minimi del periodo.

Commissioni alle banche

A tale proposito segnaliamo che sono state confermate per il 2018 le misure delle commissioni onnicomprensive da riconoscersi agli istituti di credito per gli oneri connessi alle operazioni di credito agevolato, già in vigore per lo scorso anno, per i settori industria, artigianato, fondiario edilizio e turistico alberghiero.

Le disposizioni sono state stabilite con quattro decreti del ministro dell’Economia e delle Finanze, datati 16 marzo 2018. A seguito della riconferma dei precedenti importi restano pertanto validi i valori dei tassi di riferimento e agevolati in vigore per i primi tre mesi dell’anno le rispettive leggi. Si è invece ancora in attesa dei provvedimenti relativi al credito navale e agrario di esercizio e di miglioramento.

Tasso di sconto comunitario

Permane la stabilità nei valori del tasso di riferimento comunitario da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione per la concessione di incentivi a favore delle imprese. Il livello di questo indicatore si mantiene stabile sullo 0,82%, (-0,18 tasso base con maggiorazione di 100 punti) con decorrenza dal 1° gennaio 2018, con una flessione complessiva dello 0,03% rispetto al precedente valore dello 0,85% in vigore a dicembre.

Nessuna variazione per il tasso di sconto comunitario dopo l’ultima modifica decisa dalla Banca centrale europea che ha azzerato il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema, con validità a partire dall’operazione con regolamento 16 marzo 2016. La diminuzione del valore del parametro rispetto alla precedente misura dello 0,05% è stata dello 0,05 per cento.

Un andamento analogo nella sostanza a quello già riscontrato per il parametro di riferimento si ritrova anche nell’evoluzione dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici, che presentano un incremento di intensità decisamente più contenuta rispetto alla variazione dello scorso mese; il dato per febbraio del Rendistato si fissa all’1,264% con una variazione in aumento pari allo 0,054%, rispetto al valore di 1,210% fatto segnare a gennaio.

Rammentiamo che all’andamento del Rendistato è direttamente legato il valore del tasso di riferimento di cui rappresenta la componente variabile, unitamente al valore della commissione onnicomprensiva a favore degli istituti di credito che, al contrario, resta fissa per tutto l'anno.

Indicatori finanziari nazionali

Si prolunga anche a marzo il periodo di sostanziale stabilità in corso nei valori dell’Euribor (Euro interbank offered rate); le misure medie mensili relative all’Euribor tre mesi, che rappresenta il tasso di riferimento per il mercato interbancario, le cui misure si fissano sul valore negativo di 0,328% per l’indicatore a base 360 e di 0,333% per l’indicatore a base 365, in entrambi i casi con una variazione minimale dello 0,001 per cento. Stabilità anche per la media mensile dell’Euribor a un anno, i cui valori, sempre negativi, restano fermi sul valore di 0,191% per l’indicatore a base 360 e 0,194% per l’indicatore a base 365.

L’osservatorio di aprile

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