Come regolamentare l'obbligo dei lavoratori turnisti di svolgere lavoro aggiuntivo in caso di turni che dovessero risultare scoperti per malattia o ritardi dei lavoratori subentranti? In ragione della difficoltà di trovare nuovo personale per integrare gli organici, si propone un sistema basato sul coinvolgimento a rotazione di una squadra di volontari
Introduzione del lavoro a turni avvicendati e variazioni di organico
Come è noto, l'introduzione del lavoro a turni avvicendati, al fine di incrementare la produttività[1] di linea/reparto, presuppone la verifica preventiva, da parte degli operatori aziendali, di numerosi aspetti ed implicazioni quali:
- per quanto attiene i tempi di lavoro, l'adeguatezza dell'impostazione del sistema di turnazione ipotizzato rispetto alle prescrizioni di legge e di CCNL concernenti il regime dei riposi obbligatori giornalieri e settimanali, la calendarizzazione delle ferie e delle riduzioni di orario, il godimento/monetizzazione/spostamento delle festività, la praticabilità soggettiva ed oggettiva di orari notturni, le pause spettanti al personale turnista;
- per quanto attiene il costo del lavoro, la sostenibilità dei trattamenti derivanti dall'applicazione delle specifiche previsioni di CCNL relative ai compensi per il personale coinvolto, solitamente differenziate in riferimento ai giorni e agli orari delle prestazioni;
- per quanto attiene le relazioni sindacali, l'avvenuto adempimento delle procedure di confronto eventualmente dettate dalla legge[2] o dalla contrattazione collettiva, che possono prevedere comunicazioni informative, esami congiunti, definizioni condivise, accordi[3];
- non per ultimo, la necessità di assegnazione di nuovo personale, per integrare la composizione delle squadre di lavoratori coinvolte nei turni programmati.
Anche la disamina delle scoperture di organico e delle possibili soluzioni rappresenta infatti un elemento di valutazione imprescindibile. Ad eccezione del solo turno unico non avvicendato...