Contrattazione

Violazioni in materia di contratti a termine che possono dar luogo all'impugnazione

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La nuova disciplina contenuta nell'art. 28, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2015 sostituisce quella assai più articolata che era contenuta nell'art. 32 della legge 4 novembre 2010, n. 183.
Venendo quindi all'individuazione delle singole ipotesi in cui l'impugnazione del contratto a termine è possibile da parte del lavoratore, esse sono riassumibili nella tabella che segue.


Cause di impugnazione del contratto a tempo determinato


Violazione ---> Articolo

Apposizione di un termine di durata massima superiore a 36 mesi ---> 19, co. 1
Sommatoria di più rapporti, per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale, che – in assenza di deroga contrattuale - abbia comportato il superamento del periodo complessivo dei 36 mesi (inclusa la somministrazione a termine) ---> 19, co. 2
Violazione della procedura o dell'accordo in deroga presso la DTL ---> 19, co. 3
Omessa stipulazione del contratto in forma scritta ---> 19, co. 4
Stipulazione del contratto a termine in violazione dei casi in cui essa è invece esplicitamente vietata ---> 20, co. 1
Stipulazione della sesta proroga (ancorché nell'ambito dei 36 mesi di durata massima) ---> 21. co. 1
Riassunzione con contratto a tempo determinato senza il rispetto delle pause intermedie ---> 21, co. 2
Continuazione oltre il 30° o il 50° giorno, a seconda delle diverse ipotesi ---> 22, co. 2

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