Ammortizzatori

Alluvione, in arrivo la cassa unica: 620 milioni per 300mila lavoratori

Tutelate tre categorie: gli occupati subordinati di aziende inattive, i lavoratori che non possono recarsi in sede, gli agricoli.

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Arriva l’ammortizzatore unico emergenziale previsto dal Dl Alluvione per tutte le aziende dei settori produttivi colpiti dall’alluvione. Il sussidio interessa potenzialmente una platea di circa 300mila lavoratori e consiste in una copertura in deroga fino a un massimo di 90 giornate. Lo stanziamento previsto per la cassa integrazione emergenziale è di 620 milioni di euro. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale (serie generale, n.127 del 1° giugno 2023) il dl 61 entra in vigore: nei prossimi giorni è atteso un messaggio dell’Inps che fornirà le prime indicazioni operative.

Da quanto si apprende dal ministero del Lavoro la domanda sarà telematica (sul portale Inps) e i datori avranno un congruo termine per presentare l’istanza secondo quanto definito dal documento di prassi dell’Inps a cui i funzionari stanno già lavorando, recependo le indicazioni emerse nella riunione presso la Regione Emilia-Romagna di sabato 27 maggio.

La nuova cassa emergenziale è aperta a tutti i tipi di datori di lavoro per i propri dipendenti subordinati, anche a termine e stagionali. La misura coprirà anche i cosiddetti “avventizi agricoli” che non hanno potuto cominciare la stagione.

Tre le categorie di lavoratori tutelati da questo nuovo ammortizzatore unico. Gli occupati subordinati del settore privato di aziende in sospensione attività (quelli per intenderci che si trovano nei territori alluvionati, e che quindi sono impossibilitati a prestare l’attività lavorativa). Per costoro il sussidio, riconosciuto dall’Inps entro il limite temporale del 31 agosto, ferme restando le durate massime, può arrivare fino al massimo di 90 giornate con contribuzione figurativa parametrata agli importi della Cigo (il sussidio copre le giornate di sospensione dell’attività lavorativa). Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha voluto poi estendere la coperta di questo nuovo ammortizzatore emergenziale anche ai lavoratori subordinati impossibilitati a recarsi al lavoro (ad esempio per il rischio frane e o per strade interrotte) anche se l’azienda è attiva. In questo secondo caso la tutela è per le giornate di mancata prestazione dell’attività lavorativa, fino ad un massimo di quindici giornate (ma non si esclude la possibilità di future proroghe).

La terza categoria di tutelati sono i lavoratori privati “agricoli”: anche qui si possono richiedere fino a 90 giornate di ammortizzatore (parametrate non alla cig, ma alla disoccupazione agricola).

Diverse le semplificazioni rispetto al passato. In primo luogo, la tutela è con un solo strumento per tutti i lavoratori di tutti i settori merceologici, attraverso un meccanismo indennitario. In pratica, nell’istanza si dovrà inserire un foglio excel con allegato ambito, matricola, codice fiscale del lavoratore, di quale competenza stiamo parlando, il numero di giorni di assenza, il motivo della richiesta (la sospensione dell’attività aziendale o l’impossibilità di recarsi sul posto di lavoro), la certificazione di non fruizione di altra cassa o Cisoa (la cig agricola). Il sussidio verrà pagato in modo diretto dall’Inps, senza anticipi da parte dell’impresa per non pesare sui conti aziendali, e i controlli saranno effettuati a posteriori (occorre quindi conservare la documentazione).

La semplificazione è anche nella procedura per la domanda: non occorre la documentazione probatoria ma solo l’autocertificazione. Anche le procedure sindacali saranno estremamente semplificate per garantire la migliore efficienza possibile: non ci sarà l’accordo sindacale. Infine: le 90 giornate previste non entrano nei “contatori” cig. Quindi, in caso di bisogno, si potrà utilizzare lo strumento ordinario.

Secondo le prime stime di funzionalità della nuova procedura si ipotizza che le domande potranno essere inoltrate da metà giugno; in luglio potrebbero scattare i primi accrediti.

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