Il Concordato preventivo biennale, introdotto dal D.Lgs. 13/2024 e disciplinato operativamente dalla circolare 9/E del 24 giugno 2025, rappresenta una novità di rilievo nel panorama fiscale italiano, soprattutto per lavoratori autonomi e professionisti. Il presente commento analizza gli effetti dell'istituto sul lavoro autonomo e sulle realtà organizzate in forma associativa o societaria, mettendo in evidenza le interazioni con le dinamiche giuslavoristiche, le ricadute sui rapporti associativi e sugli assetti organizzativi degli studi professionali.
L'introduzione del Concordato preventivo biennale (CPB) rappresenta un passaggio cruciale nelle politiche di semplificazione e di certezza del diritto fiscale. Si tratta di un accordo preventivo tra l'Agenzia delle Entrate e i contribuenti, con validità biennale, volto a determinare anticipatamente il reddito imponibile ai fini delle imposte dirette e dell'IRAP per i soggetti titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo che applicano gli ISA.
La circolare 9/E del 24 giugno 2025, emanata a seguito...
I punti chiave
- Il Concordato preventivo biennale: quadro generale e funzionamento
- Gli effetti sul lavoro autonomo e sulle associazioni professionali
- Riflessi giuslavoristici sui rapporti professionali e previdenziali
- Vincoli organizzativi e contrattuali: opportunità e criticità
- Riflessi indiretti sul lavoro dipendente
- Conclusioni
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