Nella fattispecie di un lavoratore licenziato per giusta causa perché la sua condotta danneggia l’immagine dell’azienda, la sanzione espulsiva scatta perché il dipendente con la sua violazione dolosa di doveri d’ufficio procura discredito al datore. E ciò a maggior ragione quando la sua azienda è Poste Italiane, che pure da ente pubblico è stata da anni trasformata in società per azioni: l’impegno dei maggiori titolari di quote come il ministero dell’Economia e Cassa depositi e prestiti ha un peso anche sui doveri dei dipendenti, i quali devono garantire affidabilità nei confronti dell’utenza, in particolare sulla corretta esecuzione dei servizi finanziari.
Massima
Poste italiane – doveri gravanti sui lavoratori – datore di lavoro e utenza – affidabilità – necessità – sussiste – imminente pericolo per i soggetti coinvolti – sussistenza – licenziamento – forte pregiudizio arrecato alla società – assicurazione del servizio – giusta causa - sussiste
In materia di licenziamento, a seguito della trasformazione in società per azioni dell’ente pubblico postale, l’impegno di capitale pubblico nella società e lo stesso fine pubblico perseguito non sono senza riflesso quanto ai doveri gravanti sui lavoratori dipendenti, i quali devono assicurare affidabilità, nei confronti del datore di lavoro e dell’utenza, così che la nozione di pregiudizio alla società o a terzi non comprende soltanto il danno patrimoniale ma anche l’imminente pericolo per l’interesse dei soggetti coinvolti. Ne consegue che è legittimo il licenziamento nell’ipotesi in cui sia accertato un forte pregiudizio arrecato alla società, per avere la condotta del dipendente compromesso quel particolare affidamento riposto in ordine alla corretta esecuzione del servizio relativo alla gestione dei rapporti finanziari.
Riepilogo dei fatti di causa e del giudizio di merito
In data 25 settembre 2018, una società per azioni, previo esperimento della rituale procedura disciplinare, licenziava un dipendente, motivando il provvedimento espulsivo con la commissione di violazioni dolose di leggi o regolamenti suscettibili di cagionare danni alla società datrice e a terzi, ritenendo pertanto leso il vincolo fiduciario e ritenendo impossibile la prosecuzione, anche temporanea, del rapporto di lavoro.
Nello specifico, al lavoratore veniva contestata una sequenza reiterata di ...