Contrattazione

Nuovo contratto collettivo operai agricoli e florovivaisti, orari di lavoro più flessibili per gli agriturismi

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di Roberto Caponi

Lo scorso 23 maggio è stato siglato a Roma, da Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila- Uil, l'accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2022-2025, scaduto il 31 dicembre 2021.
La trattativa – durata quasi 6 mesi – ha risentito del clima di grave incertezza che a livello nazionale e internazionale sta caratterizzando l'attuale fase economica, a partire dall'andamento dell'inflazione e degli indicatori di riferimento. Ciò non ha comunque impedito di raggiungere, sia pure al termine di un serrato confronto, una intesa complessiva, sia sotto il profilo economico, sia normativo.

L'accordo economico
L'accordo – che riguarda oltre un milione di lavoratori e quasi 200mila aziende - prevede un aumento retributivo del 4,7% per il biennio 2022/2023, suddiviso in tre tranches: 3% dal 1° giugno 2022, 1,2% dal 1° gennaio 2023 e 0,5% dal 1° giugno 2023, senza corresponsione di arretrati, né una tantum.

Le novità normative
Sotto il profilo normativo, è stata prevista la possibilità di rendere più flessibile l'orario di lavoro ordinario, straordinario, festivo e notturno, per l'agriturismo e per alcune altre importanti attività sempre più diffuse in agricoltura e che richiedono particolari attenzioni in materia di orario, come la vendita diretta, gli eventi e le attività promozionali, le fattorie didattiche e le fattorie sociali.

Ulteriore elemento di rilievo dell'accordo è rappresentato dalla disciplina delle convenzioni, consistenti in programmi di assunzione da definire a livello territoriale con la finalità di stabilizzare e fidelizzare l'occupazione, nonché di favorire il reclutamento della manodopera da parte delle aziende agricole.

Con la sottoscrizione dell'accordo è stata anche aggiornata e implementata la classificazione degli operai florovivaisti con l'inserimento di nuove figure professionali e con una declinazione più articolata dei lavoratori che svolgono le mansioni di giardiniere, a seconda del livello di professionalità. Non sono mancati segnali di attenzione nei confronti dei lavoratori che possono trovarsi in situazioni particolari (gravi patologie, violenza di genere, eccetera) attraverso un ampliamento delle tutele previste dal sistema di welfare contrattuale, gestito mediante la bilateralità nazionale.

Pur avendo definito compiutamente gli aumenti retributivi del biennio, le parti si sono riservate di incontrarsi nel settembre 2023 per valutare eventuali scostamenti tra le dinamiche retributive concordate e l'andamento dell'inflazione, al fine di individuare in modo condiviso possibili soluzioni per il recupero dell'eventuale differenziale, nel rispetto degli assetti contrattuali vigenti, caratterizzati da un forte decentramento del momento negoziale a livello provinciale.

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