Politiche attive

Sicurezza e diritto del lavoro entrano a scuola

Progetto di legge per introdurre 33 ore all’anno negli istituti superiori

di Marco Rogari e Claudio Tucci

Il diritto del lavoro entra a scuola. Lo prevede una proposta di legge, primo firmatario il presidente della commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto (Fdi), assieme ai colleghi di partito Ylenia Lucaselli e Riccardo Zucconi, il cui esame partirà nei prossimi giorni, e si annuncia piuttosto rapido. Il provvedimento, cinque articoli in tutto, introduce nelle scuole superiori l’insegnamento del «diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro». L’obiettivo dell’iniziativa legislativa, è scritto nel testo della proposta, è di far acquisire agli studenti «le conoscenze dei diritti costituzionali e delle principali normative che regolano il lavoro, anche con particolare riferimento al diritto del lavoratore ad avere un lavoro sicuro sotto i profili della salute, dell’igiene e del benessere nell’ambiente di lavoro, nella prospettiva della prevenzione e della gestione integrata dei rischi professionali».

Già la prossima settimana, da quanto si apprende, si svolgeranno le audizioni in commissione Lavoro della Camera. L’intenzione è procedere spediti.

Ad accendere un faro, già a partire dai banchi di scuola, sulle tematiche legate al lavoro e alla sicurezza ha contribuito il dibattito dei giorni scorsi sulla revisione dei percorsi di scuola-lavoro, alla luce delle tragedie accadute nell’ultimo anno. Anche l'andamento infortunistico, segnalato da Inail, ha inciso: nei primi 11 mesi del 2022 le denunce di infortunio presentate all’istituto guidato da Franco Bettoni sono state 652.002, in aumento del 29,8% rispetto alle 502.458 denunce dei primi 11 mesi del 2021. I decessi sono stati 1.006, in leggero calo (-9,9%) rispetto allo stesso periodo 2021. Ma si tratta di numeri inaccettabili.

Di qui la proposta di legge di Fdi, condivisa dal governo, che punta a diffondere la cultura del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle istituzioni scolastiche. Nel dettaglio, il nuovo insegnamento viene introdotto nel curricolo di istituto. Per ciascun anno di corso il relativo orario non potrà essere inferiore a 33 ore annuali, da svolgere nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere questo orario le scuole potranno avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo. Il nuovo insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.

Spetterà al ministero dell’Istruzione e del merito, assieme a Lavoro e Regioni, definire le linee guida del nuovo insegnamento. Si punta molto anche sulla formazione dei docenti. Anche qui il dicastero di Giuseppe Valditara dovrà dettagliare criteri e svolgimento della formazione (e le competenze minime dei docenti).

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