Adempimenti

Soluzione tampone per le anomalie del sistema Unilav

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di Antonino Cannioto, Giuseppe Maccarone

Sembra che i tecnici ministeriali, a seguito delle segnalazioni ricevute (si veda il Sole 24 Ore del 23 e 24 gennaio), abbiano verificato che qualcosa non funziona perfettamente nell’assetto del nuovo Unilav. I campi che stanno dando filo da torcere agli operatori sono quelli legati all’inquadramento contrattuale e alla retribuzione in caso di lavoratori part time.

Nel modello è stato reso operativo un algoritmo che, inserendo il Ccnl, il livello e l’orario, determina la retribuzione da corrispondere al lavoratore. Se l’importo calcolato dal sistema è più alto di quello applicato (anche a ragion veduta) dal datore di lavoro, non è possibile inoltrare la comunicazione. È successo, quindi, che in presenza di un’assunzione di un operaio dell’edilizia l’operatore si sia trovato di fronte a una retribuzione calcolata applicando 14 mensilità, invece di 13. Ovvero – situazione ancor più imbarazzante – è capitato che alcune aziende non abbiano rinvenuto il Ccnl da loro applicato oppure abbiamo incontrato difficoltà nel comunicare l’assunzione di lavoratori intermittenti.

Da ieri, nella home page del portale che consente ai datori di lavoro di inoltrare le comunicazioni di costituzione, variazione e cessazione dei rapporti di lavoro, appare il seguente messaggio scritto in rosso: «Comunicazioni obbligatorie, istruzioni per la compilazione del campo “Ccnl”. Nella compilazione di una CO, nel caso in cui il Ccnl di riferimento per un rapporto di lavoro non sia presente nell’elenco dei contratti collettivi nazionali proposti oppure non trovi corrispondenza tra le informazioni inserite nella tabella “livello retributivo”, occorre compilare il modello come segue: in attesa di aggiornamenti dell’anagrafica del Ccnl, il soggetto obbligato può procedere selezionando la voce del contratto collettivo nazionale “ND”. Rimane in ogni caso l’obbligo di indicare una retribuzione minima annuale maggiore di zero. Nei casi in cui è proposto un livello retributivo diverso da quello applicato, è possibile inserire manualmente quest’ultimo valore nel campo “retribuzione/compenso”. Tutto ciò in attesa degli aggiornamenti dell'anagrafica del Ccnl».

Ora, secondo quello che si legge nel comunicato, si rimette mano all’archivio e quanto prima avremo una procedura più performante. Diamo atto al Ministero del veloce intervento, tuttavia, resta un problema di fondo da risolvere: quello legato alla riparametrazione dei part time. Sì, perché se pure si aggiusteranno i livelli contrattuali, si inseriranno i Ccnl mancanti e si adegueranno le retribuzioni, se non si interverrà anche sulla formula usata per il riproporzionamento dello stipendio dei lavoratori a tempo parziale, la criticità non verrà superata.

Né, peraltro, si può pensare che la mancata indicazione del Ccnl (codice ND) sia soddisfacente. Infatti, in tal caso, per poter inserire la retribuzione reale l’azienda dovrebbe dichiarare di non applicare alcun Ccnl, rendendo una dichiarazione non veritiera che collide con il generale principio di trasparenza che dovrebbe improntare i rapporti con la pubblica amministrazione.

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