Tra commercialisti e consulenti del lavoro formazione più condivisa
Protocollo d’intesa tra i due Consigli nazionali. Al lavoro su idee comuni
Pax romana tra commercialisti e consulenti del lavoro all’insegna della formazione. Dopo le distanze soprattutto degli anni passati sul tema delle competenze, i Consigli nazionali firmano un protocollo per le attività di formazione e per la costituzione di un osservatorio sulle materie tributarie per realizzare studi, formulare proposte che i Consigli nazionali potranno indirizzare agli enti competenti ed elaborare il regolamento comune per il riconoscimento dei crediti da sottoporre ai ministeri vigilanti. La firma del protocollo tra il presidente del Cndcec, Elbano de Nuccio, e quello del Consiglio nazionale degli Ordini dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, è avvenuto alla presenza del ministro del Lavoro, Marina Calderone, e del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo ed è stato anche il momento per fare il punto sulle modifiche con il decreto lavoro (Dl 48/2023) e la delega fiscale, entrambi ora al centro dell’attività parlamentare.
Il procollo con cui commercialisti e consulenti del lavoro si impegnano a organizzare in collaborazione attività formative destinate agli iscritti è stato definito da de Nuccio «un esempio importante di dialogo e condivisione tra diversi Ordini professionali, che rafforza l'incisività della nostra azione comune: si rema nella stessa direzione, nell'interesse dei colleghi e del Paese». Secondo il presidente dei consulenti del lavoro Rosario De Luca «gli Ordini professionali devono seguire un percorso unitario e realizzare iniziative condivise» nella prospettiva di «poter coadiuvare gli organi istituzionali sui temi di loro competenza, trasmettendo il proprio valore sociale».
Dal ministro Calderone (che nel suo intervento ha fornito anche i primi numeri sull’andamento dei contributi per le aree dell’alluvione: «ci sono 3mila lavoratori autonomi che hanno richiesto all’Inps l’indennità una tantum, e più di 5.000 addetti delle aziende» e «la prossima settimana partiranno i pagamenti»), già presidente dei consulenti del lavoro, la consapevolezza che la firma del protocollo è un momento importante nella consapevolezza che la formazione continua è uno strumento fondamentale per esercitare con dignità, rispetto e deontologia la professione. Professione che sia nel caso dei commercialisti che in quello dei consulenti del lavoro hanno una valenza sulle gestioni delle sorti di persone e aziende.
La centralità del ruolo dei professionisti è stata ribadita anche dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Un ruolo che, nell’impianto della delega fiscale da lui fortemente voluta, diventerà ancora più importante, considerando la centralità nel passaggio a una logica del controllo basato ex post a una ex ante da realizzare con il concordato preventivo e la cooperative compliance in versioneallargata. Nell’occasione il viceministro ha delineato le tre direttrici di fondo a cui punta la riforma: certezza del diritto, semplificazioni, non abbassare la guardia sulla lotta all'evasione.