L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Rientro dei cervelli e agevolazioni fiscali

di Andrea Costa

La domanda

Un lavoratore italiano che ha lavorato all’estero in un paese della Ue negli ultimi 3 anni rientra in Italia il 14 marzo 2016 e vi trasferisce la residenza il 31 marzo 2016, in possesso di un titolo di laurea, può accedere ai benefici di cui all'art. 16 Dlgs 147/2015 ? Seppure la norma faccia riferimento ai 5 anni precedenti di non residenza in Italia il decreto ministeriale di maggio 2016, pare comprendere al comma 2 anche coloro che hanno svolto attività lavorativa fuori dall'Italia negli ultimi 24 mesi, rivolgendosi ai cittadini Europei. La differenza tra il comma 1 e 2 del decreto ministeriale è riconducibile solo al possesso o meno di una laurea e al fatto di aver lavorato all'estero - ovunque quindi 5 anni - o nella UE quindi 2 anni.

Con il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147 il legislatore ha introdotto un nuovo regime fiscale diretto ai c.d. “impatriati” finalizzato ad attrarre personale che abbia maturato esperienze all’estero. Rispetto alla normativa precedente, destinata esclusivamente al “rientro dei cervelli”, l’ambito di applicazione della nuova disposizione è più ampio, sebbene meno generoso. L’art. 16 della nuova disciplina prevede, per un periodo massimo di 5 anni, la concorrenza alla formazione del reddito...