Rapporti di lavoro

Fisco, welfare, Pa: lo Statuto amplia le garanzie degli autonomi

di Francesca Barbieri, Giorgio Gavelli e Maria Rosa Gheido

Fisco, welfare, rapporti con la Pa. Tre direttrici lungo le quali si snodano le novità dello Statuto del lavoro autonomo per tutelare una platea variegata di oltre due milioni di persone, che comprende i professionisti iscritti agli ordini e quelli riuniti in associazioni, i collaboratori e anche il popolo delle partite Iva, come gli informatici e i grafici free lance.

La legge - in attesa di essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale -prevede una serie di tutele per tutti senza distinzioni, con l’unica esclusione di imprenditori artigiani e commercianti. Misure che nella maggior parte dei casi entreranno in vigore dal giorno seguente alla pubblicazione.

Come si attivano dunque i nuovi benefici? Il Sole 24 Ore del lunedì ha passato ai raggi x la nuova legge, individuando misura per misura, quali sono gli step per “assicurarsi” la tutela e le possibili criticità.

Ritardi di pagamento e fisco

Tra le norme immediatamente applicabili quelle che aprono un paracadute più ampio nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti. In questo caso l’invio del semplice “preavviso di parcella” è sufficiente per far scattare, dopo 30 giorni, il decorso automatico degli interessi di mora sui crediti dei lavoratori autonomi. Da sottolineare però che l’esigibilità dei crediti potrebbe essere ostacolata dalla lentezza della giustizia civile.

Diventano poi «abusive» le clausole che attribuiscono la facoltà al committente di modificare il contratto e quelle che prevedono termini “per saldare” superiori a 60 giorni dalla consegna della fattura al cliente. Per non correre rischi diventa opportuno adeguare le clausole contrattuali, stipulando un contratto scritto che regoli le prestazioni.

Sul fronte fiscale si allarga, invece, il perimetro delle spese deducibili al 100%: fino a 10mila euro per corsi di aggiornamento professionale, master e convegni; fino a 5mila per orientamento e ricerca e sostegno all’autoimprenditorialità. Necessario dunque contabilizzare il documento di spesa relativo all’evento formativo e monitorare il tetto annuo. Andrebbe, tuttavia, chiarito che nelle spese “di soggiorno” sono comprese quelle sostenute per cibo e bevande, oltre che quelle di pernottamento.

Lo Statuto del lavoro autonomo toglie inoltre i limiti di deducibilità per le spese di vitto e alloggio sostenute per l’esecuzione di un incarico, stabilendo anche che i costi sostenuti direttamente dal committente non sono compensi in natura. L’avvertenza in questo caso riguarda le spese con riaddebito analitico: il professionista deve disporre del documento di spesa a sé intestato e inserire il relativo importo nella fattura sulla quale viene indicato il compenso pattuito. Opportuna la dimostrazione del collegamento tra la spesa sostenuta e l’incarico ricevuto. Per quanto riguarda, invece, le spese prepagate dal committente, il professionista non deve fare nulla. Il committente riceve il documento con l’indicazione del professionista che ha beneficiato del servizio e ne deduce (integralmente) l’importo.

Il welfare

Molte le novità sul fronte del welfare, soprattutto per gli iscritti alla gestione separata Inps.

Dal 1° luglio va a regime la Dis-coll, l’indennità per i collaboratori in via esclusiva estesa anche ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio. Per chiedere il sussidio è necessario presentare domanda entro 68 giorni dalla fine del rapporto di collaborazione: online dal sito dell’Inps, oppure chiamando il contact center dell’istituto, o rivolgendosi ai patronati. Requisito essenziale il possesso di almeno tre mesi di contributi tra il 1° gennaio dell’anno precedente e la fine del contratto.

Altra novità riguarda le neomamme iscritte alla gestione separata, che potranno ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare: viene dunque meno l’obbligo di attestare all’Inps l’effettivo stop dall’attività e si colma il divario con le altre lavoratrici imprenditrici e professioniste. Le future mamme, inoltre, con il consenso del committente possono farsi sostituire o affiancare da altri lavoratori di fiducia che abbiano i requisiti professionali richiesti. In questo caso è meglio ottenere il via libera del committente per iscritto e concordare gli aspetti dell’eventuale “compresenza” .

I rapporti con la Pa

I professionisti possono, poi, partecipare a bandi e appalti pubblici per avere incarichi di consulenza o ricerca e sono equiparati alle Pmi per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei. Su questo terreno la palla passa ora alle pubbliche amministrazioni: nei singoli bandi, infatti, si dovrà recepire la norma. E, visto che lo Statuto non pone vincoli stringenti c’è il rischio concreto che questa semplificazione fatichi a decollare.

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