Rapporti di lavoro

In Gazzetta la legge di delegazione europea 2016-2017

di Antonio Carlo Scacco

Nella Gazzetta Ufficiale del 6 novembre è stata pubblicata la legge di delegazione europea 2016-2017 (legge n. 163 del 25 ottobre 2017), uno dei due strumenti previsti per l'adeguamento dell'ordinamento interno a quello comunitario. L'altro provvedimento (la cosiddetta “legge europea”), a differenza del primo che prevede disposizioni di delega al governo per il recepimento delle direttive europee, contiene norme di diretta attuazione ed è attualmente all'esame delle aule parlamentari. Tra le numerose direttive previste dalla legge 163, che saranno oggetto di appositi decreti legislativi di attuazione, alcune presentano rilevanti aspetti di interesse lavoristico.

Per i lavoratori del settore marittimo è prevista la recezione della direttiva Ue 2015/1974, espressamente dedicata al miglioramento delle condizioni di lavoro dei marittimi, la loro informazione e consultazione, nonché il mantenimento dei relativi diritti in caso di trasferimento di impresa. In particolare è stato inserito uno specifico obbligo di informazione da parte del datore di lavoro che intenda procedere alla effettuazione di licenziamenti collettivi dei membri dell'equipaggio di una nave marittima, da attuare a mezzo notifica all'autorità competente dello Stato di cui la nave batte bandiera. Da segnalare le prescrizioni relative all'informazione e alla consultazione, tenuto conto dei recenti sviluppi tecnologici, particolarmente in materia di tecnologie della comunicazione, anche potenziando la disponibilità di Internet e garantendone un uso ragionevole a bordo.

Novità previste per le condizioni di ingresso e di soggiorno applicabili ai cittadini di Paesi terzi e loro familiari che si recano nella Ue per periodi superiori a 90 giorni per motivi di studio, ricerca, volontariato, programmi di scambio di alunni e progetti educativi (direttiva UE 2016/801). Nell'ambito dei rapporti di lavoro la direttiva prevede che ricercatori, tirocinanti, volontari e persone alla pari abbiano un trattamento eguale a quello riservato ai cittadini dello Stato membro interessato, salvo casi particolari. I ricercatori avranno altresì il diritto di farsi accompagnare dai familiari, i quali avranno i medesimi diritti in materia di lavoro. Gli studenti potranno esercitare durante la loro attività di studio una attività subordinata o autonoma entro limiti fissati dai singoli Stati (è previsto un limite minimo di 15 ore settimanali). Prevista, inoltre, la possibilità per studenti e ricercatori di risiedere nel territorio dell'Unione almeno 9 mesi dopo il completamento dei loro studi o del loro periodo di ricerca allo scopo di cercare un'occupazione o avviare un'impresa.

Altra direttiva di interesse da recepire con norma delegata è la Ue 2016/2341 in materia di attività e vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali (Epap). Gli Epap sono enti (non è rilevante la forma giuridica) che operano secondo il principio di capitalizzazione al fine di erogare prestazioni pensionistiche in relazione ad un'attività lavorativa sulla base di un accordo o di un contratto stipulato individualmente o collettivamente tra datore di lavoro e lavoratore (o loro rappresentanti). Nel 2016 detenevano attivi per un valore di 2,5 trilioni di euro per conto di circa 75 milioni di aderenti e beneficiari. La direttiva in questione opera una sostanziale riforma della relativa disciplina, intervenendo sulla informazione degli aderenti, la trasparenza e la sicurezza delle pensioni aziendali o professionali con l'obiettivo di garantire l'equilibrio intergenerazionale degli schemi pensionistici aziendali o professionali, mirando a un'equa ripartizione dei rischi e dei benefici tra le generazioni (principio della “persona prudente”). Decisamente facilitata, inoltre, la eventuale attività transfrontaliera.

Infine degna di nota la nuova disciplina di delega per l'adeguamento della normativa nazionale sui dispositivi di protezione individuale al regolamento (Ue) n. 2016/425.Previste nuove procedure necessarie per il controllo degli organismi che verificano la conformità dei predetti dispositivi, nonché sanzioni penali o amministrative pecuniarie per le eventuali violazioni.

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