Congedi parentali, dal 1° aprile denunce con i nuovi codici Inps
Dopo la riforma domande da vagliare attentamente per indicare il periodo fruito
Per denunciare nel flusso Uniemens gli eventi di congedo parentale con i nuovi codici in uso dal 1° aprile prossimo, i datori di lavoro dovranno esaminare attentamente le domande trasmesse all’Inps al fine di rappresentare correttamente il periodo fruito e indennizzato.
In caso di eventi verificatesi dal 1° aprile 2023 infatti, come anticipato dall’Inps nel messaggio 659/2023, i codici (evento e conguaglio) con cui rappresentare i congedi parentali di cui agli articoli 32-34 del Dlgs 151/2001 sono stati più che raddoppiati per rappresentare tutte le nuove situazioni in vigore dallo scorso 13 agosto. La disciplina del congedo ha infatti subito un restyling a opera del Dlgs 105/2022, che oltre ad avere esteso l’indennizzo fino al compimento dei 12 anni di età del figlio, ha ampliato la durata del periodo indennizzabile fino a massimo 9 mesi (11 solo per i redditi fino a 18.458 euro annui), di cui tre riservati al padre e tre alla madre, e gli ulteriori tre fruibili in aggiunta, alternativamente, tra i due genitori.
L’ulteriore modifica è stata introdotta dal 1° gennaio scorso dalla legge di bilancio 2023, che ha aumentato l’importo dell’indennizzo c/Inps dal 30% all’80% della retribuzione media giornaliera, sebbene per un solo mese di congedo, alternativamente fruito dai due genitori, entro il 6° anno di età del figlio. I nuovi codici hanno la funzione di monitorare i diversi periodi di congedo richiesti e indennizzati, distinguendo il periodo complessivamente fruito dalla coppia per i primi sei mesi (specificando quello fruito entro il 6° anno di età del figlio da quello successivo fino al 12°), da quello utilizzato, sempre in modo complessivo dal 7° al 9° mese.
Con altro codice evento si dovrà esporre anche il periodo, indennizzato o non, ricadente nel 10° o 11° mese, con l’ulteriore distinzione se fruito fino all’8° anno di età del figlio o successivamente fino al 12° anno di vita (differenziazione superata dai recenti interventi normativi).
Per poter utilizzare il corretto giustificativo nella procedura paghe, il datore dovrà leggere attentamente la domanda di congedo parentale per comprendere in quale range di limite di coppia complessivo si colloca il periodo richiesto. A tale fine l’azienda dovrà in particolare individuare all’interno della domanda il numero dei giorni già utilizzati dal richiedente oltre a quelli già fruiti dall’altro genitore.
Per gestire correttamente anche le diverse codifiche collegate all’età del figlio , il datore dovrà prelevare dalla domanda di congedo e inserire nella propria procedura paghe e presenze il codice fiscale del figlio.
Per gli eventi nei periodi di competenza 13 agosto 2022-31 marzo 2023, per i quali il datore ha utilizzato i vecchi codici evento e conguaglio, l’Inps nel messaggio 659/2023 si è riservato di definire poi le modalità di trasmissione dei dati necessari per il corretto monitoraggio.