Decontribuzione al Sud, dalla Ue estensione a tutto il 2023
Finora ne era stato autorizzato l’utilizzo solo fino allo scorso mese di giugno
Via libera da parte della commissione Europea a una nuova proroga della decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023. Dopo interlocuzioni piuttosto veloci con i vertici Ue, è arrivato il nuovo ok allo sgravio sul lavoro che probabilmente sta più funzionando in questo periodo. La misura, rafforzata fino al 2029 con la legge di Bilancio 2021, consiste in uno sgravio contributivo per le aziende del Sud (cioè datori di lavoro privati con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), e riguarda i rapporti di lavoro dipendente, sia instaurati che da instaurare.
L’agevolazione è riconosciuta sulla base di percentuali decrescenti a seconda delle annualità delle contribuzioni (sono esclusi dal calcolo della contribuzione i premi e contributi dovuti all’Inail). Sino al 31 dicembre 2025 l’esonero è del 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro; per gli anni 2026 e 2027 l’esonero scende al 20%; per gli anni 2028 e 2029 si passa al 10% (questo incentivo non prevede un massimale nell’importo per singolo lavoratore/lavoratrice). Il punto è che lo sgravio necessita di preventiva autorizzazione da parte della commissione Ue.
A giugno scorso è arrivato il via libera fino a dicembre 2022, e ora con il nuovo ok europeo si potrà utilizzare lo sgravio fino a tutto il 2023 (la misura costa circa 4-5 miliardi l’anno). Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Inps, la decontribuzione Sud ha interessato, da gennaio ad agosto, oltre 946mila rapporti.
Soddisfatto il premier, Giorgia Meloni: «Accogliamo con soddisfazione la decisione della commissione europea di autorizzare il prolungamento di decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023. Ringrazio i ministri Fitto e Calderone per il lavoro che hanno portato avanti. È un impegno che ci eravamo assunti in campagna elettorale e che abbiamo mantenuto. Il governo continuerà a lavorare, di concerto con le Istituzioni europee, per rendere questa misura strutturale».
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto: «La decontribuzione è per i lavoratori delle aziende situate nelle otto Regioni meno sviluppate e in transizione, con il fine di incentivare l’assunzione di giovani under 36, e di donne disoccupate. La misura già esisteva - ha aggiunto Fitto - ma il suo prolungamento a tutto il 2023 è stato voluto dal presidente Meloni».
Commento positivo anche dagli europarlamentari del M5s, Laura Ferrara e Mario Furore: «Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione della commissione europea di autorizzare l’estensione di Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023. Questa misura è un’agevolazione fiscale finalizzata a salvaguardare l’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese, in particolare delle regioni del Sud Italia, e ha prodotto 1,1 milioni di nuove assunzioni nel solo 2021».