Politiche attive

Ecco il portale che incrocerà domande e offerte di lavoro

<span class="argomento"/>Il ministero del Lavoro sta realizzando il sistema informativo Siisl che concluderà la fase di test entro l’estate: prima della chiusura dell’anno sono stimate 400mila registrazioni

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Si chiama “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa” la nuova piattaforma introdotta dal decreto Lavoro (all’articolo 5), con la sfida ambiziosa di iniziare ad aggredire un mismatch tra domanda e offerta che ormai interessa quasi un’assunzione su due. L’obiettivo del Siisl è l’interoperabilità, vale a dire creare un sistema di comunicazione tra regioni, comuni, agenzie per il lavoro e ministeri competenti per far dialogare tra loro le banche dati dei soggetti accreditati al sistema sociale e del lavoro, dopo i tanti annunci fatti negli anni e ancora mai realizzati.

La piattaforma, spiegano dal ministero guidato da Marina Calderone, nasce per rispondere ad un’esigenza contingente: l’attuazione delle nuove norme su Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro (che sostituiranno il Reddito di cittadinanza). Il ministero del Lavoro ha però in mente un progetto più ampio con un approccio evolutivo, anche rispetto all’infrastruttura: oggi un’architettura informatica non frazionata che velocizzi la presa in carico dei beneficiari dei nuovi strumenti previsti dal decreto Lavoro; domani un sistema in grado di rispondere al mercato del lavoro contemporaneo nel suo complesso, con la possibilità di personalizzare la disponibilità anche a livello geografico. I dati delle persone registrate sulla piattaforma, dopo l’autorizzazione, saranno visibili su tutto il territorio nazionale e consultabili da tutti i soggetti accreditati, che potranno così intercettare le competenze di cui hanno bisogno.

I dettagli sul piano tecnico di attivazione e di interoperabilità delle piattaforme, le modalità di accesso selettivo alle informazioni e i tempi di conservazione dei dati saranno oggetto di provvedimenti attuativi. Il tavolo tecnico, confermano gli uffici ministeriali, è già operativo per comprimere i tempi, chiudere la fase di test durante l’estate e, a settembre, dare la possibilità agli operatori di utilizzare Siils per la registrazione dei patti di attivazione digitale previsti dal decreto Lavoro. Sono 400mila le registrazioni stimate entro fine 2023, indicativamente tra chi potrà accedere al Supporto per la formazione e il lavoro secondo i requisiti del decreto 1° maggio.

La domanda verrà presentata telematicamente all’Inps e, dopo verifica dei requisiti, la persona verrà invitata a iscriversi proprio al Siils, in autonomia online o recandosi presso un centro dell’impiego o un Caf. Per procedere all’invio sarà necessario rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e l’autorizzazione alla trasmissione dei propri dati ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli intermediari autorizzati oltre che ai servizi per il lavoro accreditati. Senza i limiti infrastrutturali (e territoriali) oggi presenti. Questa prima profilazione quantitativa, chiamata patto di attivazione digitale, fornisce informazioni per indirizzare la persona a una politica attiva o, qualora ci siano già competenze adatte, alla candidatura verso offerte lavorative. Se necessaria la formazione, una seconda valutazione, qualitativa, permetterà di arrivare al patto di servizio personalizzato grazie al quale il centro per l’impiego o l’agenzia accreditata dalla Regione individuerà il corso più aderente a competenze e aspirazioni. Ovviamente anche facendo leva sulle opportunità formative rientranti nel Programma Gol, i cui dati sui progetti in corso confluiranno nella piattaforma nel momento stesso in cui partirà l’interoperabilità. Sempre la piattaforma terrà il filo della frequenza del corso, erogato da un soggetto pubblico o privato accreditato dai sistemi regionali, dai fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali. Il profilo personale verrà così aggiornato ogni qualvolta si concluderà la formazione o il progetto di attivazione lavorativa indicato. Telematica potrà inoltre essere la conferma della frequenza che ciascun beneficiario dovrà inviare, almeno ogni novanta giorni, al servizio cui si è rivolto.

Simile sarà il processo per i beneficiari dell’assegno di inclusione (da gennaio 2024), anche se in quel caso il perimetro degli enti coinvolti si estenderà ai servizi dei comuni. Insomma, il Siils rende circolari offerte di lavoro e opportunità formative legate ai Cpi, le agenzie per il lavoro e gli enti di formazione come le aziende stesse che, se vorranno, potranno pubblicare le proprie offerte di lavoro.

«La piattaforma può avere una funzione molto positiva nel favorire l’attivazione o la riattivazione delle persone che cercano un lavoro o un nuovo lavoro - sottolinea Francesco Baroni, presidente di Assolavoro -. Il processo di incontro tra domanda e offerta di lavoro è tuttavia una operazione più complessa e in passato esperienze di piattaforme o app che si prefiggevano di determinare in automatico l’incontro tra domanda e offerta di lavoro hanno dimostrato evidenti criticità e poca o nulla efficacia operativa».

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