Incentivi per 358mila ingressi di under 36 e donne
Il pacchetto di misure presentate dal ministro Calderone prevede l’esonero contributivo al 100% per i datori che assumono stabilmente giovani, apprendisti e lavoratrici
Dall’esonero contributivo introdotto nella legge di Bilancio si prevedono 358mila assunzioni nel 2023. Dei nuovi ingressi, si stima 200mila saranno giovani con meno di 36 anni assunti con contratto a tempo indeterminato o stabilizzati, 80mila donne e 78mila apprendisti.
È la relazione tecnica a stimare l’impatto del pacchetto di misure presentate nella manovra dal ministro del Lavoro, Marina Calderone. Soffermiamoci, in particolare, alla norma che proroga per il triennio 2023-2025 l’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro - con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche - per un massimo di 36 mesi, nel limite annuo di 6mila euro, di giovani che non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età o di giovani apprendisti. L’incentivo ha una durata di massima di 48 mesi per i datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva localizzata in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Il beneficio è riconosciuto a condizione che i datori di lavoro non abbiano proceduto nei 12 mesi precedenti l’assunzione (o nei 12 mesi successivi) a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi di lavoratori inquadrati con la stessa qualifica, nella stessa unità produttiva.
La misura è sostanzialmente una proroga degli sgravi con cui nel 2021 sono state effettuate 111.660 tra assunzioni a tempo indeterminato e trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato di giovani under 36 anni nelle regioni del Centro-Nord, e 39.300 in quelle del Sud. Nei primi sei mesi di quest’anno si è registrato un raddoppio del numero di assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2021.
Lo stesso sgravio contributivo del 100%, per la stessa entità (entro 6mila euro d’importo) si applica anche alle assunzioni di donne lavoratrici effettuate sempre nel triennio 2023-2025, a condizione che vi sia un incremento occupazionale netto. Nel 2021 sono state assunte 37.300 donne a tempo indeterminato (o hanno avuto il contratto trasformato da tempo determinato in tempo indeterminato) e nei primi sei mesi di quest’anno si è assistito ad un raddoppio del numero delle assunzioni rispetto al primo semestre 2021.
Attualmente lo sgravio contributivo scatta (con esclusione dei lavoratori domestici) in caso di assunzione di donne “svantaggiate”: ovvero prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi residenti nelle regioni del Sud che beneficiano dei fondi strutturali della Ue, o con una professione in un settore economico con una disparità occupazionale di genere superiore al 25%, o prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni, o disoccupate da oltre 12 mesi con almeno 50 anni. L’incentivo consiste nella riduzione del 50% dell’aliquota contributiva per un periodo variabile a seconda del tipo di assunzione (12 mesi se a tempo determinato, 18 mesi se contratto a tempo indeterminato o stabilizzazione).
Vale la pena citare, tra le norme portate dal ministro Calderone nella legge di Bilancio, anche l’assunzione di percettori del Rdc con lo sgravio al 100% per i contratti stipulati da gennaio a dicembre 2023: l’incentivo vale per 12 mesi fino a un massimo di 6mila euro (l’esonero è alternativo a quello previsto dall’articolo 8 del Dl 4 del 2019). Con la differenza che il precedente incentivo, contenuto nella legge istitutiva del Rdc, conteneva diversi “paletti” che ne diminuivano l’appeal per i datori di lavoro e, come ha rilevato la Corte dei Conti, è stato utilizzato solo per effettuare circa 500 assunzioni nel primo biennio.
Nelle ristrutturazioni contratti di espansione solo sopra i 200 addetti
di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci
Contratti di produttività, balzo del 29,5%. I premi interessano 3,6 milioni di addetti
di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci
Whistleblowing, le misure di protezione
di Paolo Pizzuti