Nelle scorse settimane abbiamo assistito a numerosi interventi sul tema del rischio calore in ambiente di lavoro: da un lato le Ordinanze regionali, sulla scorta di quanto già operato nel 2024, che si presentano come misure di hard law, ovvero misure a carattere dispositivo; dall'altro lato nuove misure, che riprendono le linee guida tecniche Inail già condivise negli scorsi anni, sebbene prive di natura cogente, si configurano quale standard tecnico di riferimento ai sensi degli artt. 15 e 28 del...
I punti chiave
- Le linee guida della Conferenza delle Regioni
- Obblighi normativi e raccordi sistematici con il D.Lgs. 81/2008
- Approccio metodologico multilivello e strumenti operativi
- Misure preventive e protettive: articolazione in tre macro-ambiti
- Focus settoriale: comparti ad elevata esposizione climatica
- Considerazioni sul valore sistemico e funzione normativa integrativa delle linee guida della Conferenza delle Regioni
- Protocollo quadro sul rischio climatico: verso un modello integrato di prevenzione e gestione del rischio caldo nei luoghi di lavoro
- Dalla cornice normativa all'implementazione concreta: centralità delle buone prassi e degli strumenti partecipativi
- Tutela trasversale delle attività outdoor e indoor a rischio termico
- Misure integrative e sostegno economico: ruolo degli ammortizzatori sociali
- Monitoraggio periodico, revisione continua e partecipazione territoriale
- Conclusioni: verso una governance integrata e resiliente del rischio climatico