ApprofondimentoRapporti di lavoro

La dichiarazione di equivalenza delle tutele contrattuali nel nuovo codice degli appalti

di Stefano Malandrini

N. 18

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Proponiamo un modello di procedura con la quale dichiarare, in caso di partecipazione ad appalti pubblici, l’equivalenza tra le tutele previste dal Ccnl che la “stazione appaltante” indica nel bando, come requisito per la partecipazione alla gara, e le tutele previste dal Ccnl applicato dall’impresa che partecipa alla gara; si tratta di un adempimento previsto dal nuovo codice degli appalti pubblici, che ha visto salire l’attenzione delle aziende sul tema

Il quadro normativo dopo il D.Lgs. n. 36/2023

Il nuovo codice dei contratti pubblici, di cui al D.Lgs. n. 36 del 31 marzo 2023, attuativo della Legge delega n.78 del 21 giugno 2022, è intervenuto con specifiche previsioni anche sulla contrattazione collettiva applicata ai lavoratori impiegati negli appalti. In particolare ai sensi dell’art.57 “per gli affidamenti dei contratti di appalto di lavori e servizi diversi da quelli aventi natura intellettuale e per i contratti di concessione i bandi di gara, gli avvisi e gli inviti” devono essere previste...

  • [1] Il punto 7 della nota illustrativa del bando-tipo allegato alla Delibera ANAC n.309 del 27 giugno 2023 in effetti non richiama espressamente i trattamenti variabili, ma rinvia alla circolare INL n.2 del 28 luglio 2020 e cita genericamente la necessità di considerare, oltre a minimo tabellare/contingenza/EDR/mensilità aggiuntive, le “ulteriori indennità”. Sembra pertanto sostenibile che comunque la comparazione debba essere estesa, nei limiti precisati dalla circolare INL, ai trattamenti variabili obbligatori.