Rapporti di lavoro

La malattia da quarantena può essere neutralizzata

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di Nevio Bianchi e Barbara Massara

Le assenze per quarantena causa Covid-19 continuano a essere giustificate con certificati di malattia, sebbene dal 1° gennaio la quarantena non sia più assimilata dal punto di vista economico all'assenza per malattia. È quanto si evince da una risposta fornita dall'Ufficio medico legale dell'Inps di Bologna all'Ordine dei medici di Bologna.

Nonostante le previsioni dell'articolo 26, commi 1 (quarantena indennizzata come malattia) e 2 (assenza dei lavoratori fragili equiparata a ricovero ospedaliero) del Dl 18/2020 non siano state prorogate oltre il 31 dicembre 2021, con la conseguenza che dal 1° gennaio 2022 tali assenze sono prive di tutela economica, la risposta dell'Inps sembrerebbe confermare il comportamento dei medici che hanno continuato a emettere certificati a fronte dell'assenza dal lavoro per quarantena.Se sia un obbligo vero e proprio, o di una possibilità conseguente a un'espressa richiesta del proprio assistito, non è stato chiarito.

Questo certificato di malattia, a differenza di quanto accade ordinariamente, non attesta uno stato di incapacità lavorativa del dipendente (che potrebbe continuare a lavorare da casa) né da diritto ad alcuna indennità da parte dell'Inps o trattamento economico a carico del datore di lavoro. Addirittura, precisa l'Inps nella nota, può essere emesso telematicamente anche successivamente durante il periodo di prognosi, mentre una volta scaduto può essere consegnato in formato cartaceo.

Per la corretta gestione dello stesso è indispensabile che il datore di lavoro, ma anche l'Inps, dispongano di tutte le informazioni necessarie e cioè del provvedimento di quarantena emesso dalla Asl. Nella nota l'istituto di previdenza esorta infatti i medici a inserire nel certificato medico l'indicazione del provvedimento della Asl, nonché di richiederlo direttamente ai propri assistiti, al fine di trasmetterlo all'Inps (che altrimenti lo riceverebbe dalla Asl troppo tardi) unico soggetto deputato ad abbinare il certificato al provvedimento di quarantena.

Per non rischiare errori nella gestione di un certificato di malattia per quarantena, è indispensabile che il datore di lavoro oltre al certificato, riceva dal proprio dipendente il provvedimento di quarantena. Solo in questo modo potrà serenamente decidere se far continuare a lavorare il dipendente da casa e, in caso di assenza, correttamente non erogare alcun trattamento economico né a proprio carico né a carico dell'Inps.In mancanza di provvedimento della Asl, per consentire la prosecuzione dell'attività lavorativa da remoto l'unica chance del dipendente sarà quella di richiedere al proprio medico l'interruzione formale del certificato, in ragione delle condizioni fisiche compatibili con la ripresa del lavoro.

Nelle scorse settimane molti datori di lavoro si sono trovati nella condizione di considerare prudenzialmente malattie quelle che in realtà tali non erano, quanto meno dal punto di vista del trattamento economico.E questo comporterà l'obbligo di andare a recuperare in busta paga il trattamento economico indebito, nonché di restituire all'Inps l'indebita indennità di malattia anticipata e conseguentemente di regolarizzare i relativi flussi contributivi con il rischio di vedersi altresì comminate sanzioni per omissione contributiva.

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