Contrattazione

Per i meccanici indicizzazione automatica all’inflazione

A giugno un adeguamento al netto della dinamica dei prezzi degli energetici

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di Giorgio Pogliotti

Per circa un milione di metalmeccanici la “protezione” delle retribuzioni dalla fiammata inflazionistica è assicurata dal meccanismo introdotto dal contratto nazionale firmato nel 2016 tra Federmeccnica e Assistal con Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. Che in automatico fa scattare a giugno un adeguamento degli aumenti contrattuali all’indicatore Ipca al netto della dinamica dei prezzi degli energetici importati. Se venisse rispettata la previsione fatta a giugno dello scorso anno dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo, depurato dei beni energetici importati dovrebbe attestarsi al 4,7% per il 2022; tradotto in cifre le previsioni sono di un riconoscimento superiore agli 80 euro nella busta paga di giugno.

In via sperimentale il meccanismo di riconoscimento degli aumenti retributivi “ex post” è entrato nel Ccnl del 2016, per poi essere confermato nel contratto nazionale firmato dalle parti il 5 febbraio del 2021. In sostanza il Ccnl in scadenza a giugno del 2024 ha fissato aumenti contrattuali per 112 euro a regime, da erogare in quattro tranches, con la previsione di un adeguamento degli importi degli incrementi concordati nel caso in cui l’indice Ipca al netto degli energetici importati dovesse produrre incrementi superiori: le prime due tranche da 25 euro ciascuna sono già state pagate, a giugno si attendeva la penultima tranche da 27 euro corrispondenti ad un’Ipca depurato dell’inflazione pari a circa l’1,4% prevista al momento della stipula del contratto ad inizio del 2021, seguita da una tranche finale da 35 euro.

Ma le cose sono andate diversamente da come era stato preventivato in origine dalle parti sociali e a giugno del 2022 l’Istat stimava un Ipca al netto degli energetici del 4,7% per il 2022 - anno in cui l’intera economia ha fortemente risentito dell’impulso inflazionistico generato dall’incremento dei prezzi dei prodotti energetici importati - e del 2,6% per il 2023. Il valore finale dell’indicatore verrà reso noto dall’Istituto nazionale di statistica tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, dopodiché associazioni datoriali e sindacati si riuniranno e in automatico adegueranno gli aumenti contrattuali applicando il valore dell’indicatore di riferimento relativo al 2022.

«Con la contrattazione - commenta il leader della Fim-Cisl, Roberto Benaglia - abbiamo introdotto una clausola di salvaguardia importante per assicurare a giugno ai metalmeccanici aumenti economici adeguati all’Ipca misurato in quel momento dall’Istat, diversamente da altre categorie che invece dovranno attendere giugno del 2024 per ottenere l’adeguamento a posteriori».

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