Contrattazione

Protesta degli uomini radar per contratto e organizzazione del lavoro

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di Giorgio Pogliotti

Oggi si rischia il black out del traffico aereo per la protesta indetta a livello nazionale dai controllori di volo nella fascia dalle 10 alle 18, affiancata da una raffica di agitazioni locali. Lo stop degli uomini radar avrà un impatto su tutte le compagnie aeree; Alitalia prevede la cancellazione di oltre 200 collegamenti, ed ha avviato un piano straordinario per riproteggere i passeggeri sui primi voli disponibili. All’origine degli scioperi odierni, c’è il contratto nazionale di settore scaduto alla fine del 2016, e l’attuazione del piano industriale dell’Enav, che prevede un investimento da 650 milioni nei prossimi cinque anni per l’ammodernamento tecnologico ed ha ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla mobilità del personale nei prossimi 10 anni.

«Chiediamo di proseguire il percorso negoziale, a prescindere dallo stallo sul Ccnl di settore provocato dalla situazione di Alitalia - sostiene Salvatore Pellecchia (Fit-Cisl) -. Siamo delusi, l’Enav è concentrata molto sugli aspetti finanziari per soddisfare le aspettative degli azionisti, ma non può trascurare il contributo determinante dei lavoratori». Replica il responsabile delle risorse umane dell’Enav, Umberto Musetti, sostenendo che «c’è un ritardo in tutta la filiera del trasporto aereo. Sul piano industriale è stato avviato il dialogo con l’organismo paritetico, le due partite devono procedere in parallelo».

Sono tre i passaggi del piano che avranno ricadute organizzative. In 10 anni si passerà dagli attuali 4 centri di controllo che governano l’assistenza al volo nello spazio aereo nazionale, a due (Roma e Milano). Nel 2022 una parte dei dipendenti del centro di Brindisi dovrà spostarsi a Roma, nel 2026 da Padova a Milano. Secondo: verrà centralizzata a Roma e Milano l’attività di assistenza all’avvicinamento degli aerei, svolta da 10 aeroporti intermedi. Terzo: la nuova tecnologia del controllo del traffico aereo da remoto di 26 aeroporti si concentrerà in due siti, Brindisi e Padova.

Secondo le stime aziendali la mobilità interessa 700 dei 1.800 dipendenti Enav nel decennio. Di qui le preoccupazioni dei sindacati. «Bisogna però considerare che in media riceviamo 200 richieste annue di spostamento da parte del personale per esigenze di crescita professionale o familiari, 350 nel 2018 - aggiunge Musetti-. Il controllore di volo di un aeroporto medio-piccolo svolgerà attività a maggior valore aggiunto, con vantaggi per carriera e retribuzione. Nel decennio abbiamo 700 persone con i requisiti per la pensione, si può gestire la mancata mobilità con uscite anticipate facoltative». Secondo Musetti l’intera operazione «consente un recupero in termini di economie di scala pari a 400 persone. L’attuale organizzazione del lavoro è ferma al 1979, se non cambiamo finiamo fuori mercato. L’attuazione di queste misure rappresenta una “messa in sicurezza” per il futuro aziendale, stiamo adottando un modello operativo simile alla Germania o all’Inghilterra, indipendentemente dalla quotazione e senza esuberi».

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