Un manuale per orientarsi tra le mutevoli regole del diritto del lavoro

Il progetto di scrivere un “Manuale di diritto del lavoro” a sei mani è nato quasi per gioco: nessuno di noi ricorda con precisione quando ne abbiamo parlato per la prima volta, probabilmente è avvenuto alla fine di un convegno o in occasione di qualche incontro fortuito.

Questo gioco si è trasformato molto presto in un progetto concreto, perché è sembrato, a ciascuno di noi, assolutamente naturale scrivere insieme un libro, per via di alcuni elementi comuni che ci legano in maniera forte.

Il primo elemento unificante è l’editore cui abbiamo chiesto di pubblicare il libro: ciascuno di noi ha un’antica e consolidata storia di collaborazione con il Sole 24 Ore che – senza incertezze – possiamo definire come la nostra casa. Una casa che frequentiamo da anni. Una casa che ci ha regalato soddisfazioni irripetibili e che, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a rendere più autorevole.

Un altro elemento unificante consiste nella nostra storia professionale: ciascuno di noi ha una lunga esperienza nell’assistenza alle imprese e ai datori di lavoro e questo ci consente di parlare un linguaggio comune.

Insomma, pur avendo storie personali diverse abbiamo capito da subito che sarebbe stato naturale unire le forze per scrivere insieme un manuale. Con grande entusiasmo, e con l’aiuto dei nostri migliori collaboratori, abbiamo provato a scrivere un testo che sia diverso sia dai testi scientifici sia dalle guide pratiche.

Diverso dai volumi scientifici per l’approccio più semplice e pratico, orientato soprattutto alla ricostruzione chiara e comprensibile degli istituti giuridici, ma diverso anche dalle semplici (e utilissime) guide pratiche, in quanto ha l’ambizione di non limitarsi a illustrare le regole, ma di spiegarne anche il senso, la finalità, la collocazione sistematica.

La sfida di costruire un volume con queste caratteristiche è risultata particolarmente impegnativa anche per via dell’estrema volubilità della materia trattata, il diritto del lavoro, un cantiere sempre aperto: le norme sono tante, sono molto complesse e cambiano in continuazione.

Cambiamenti che, nel medio e breve periodo, si annunciano molto intensi. La questione del lavoro flessibile non ha ancora trovato una sistemazione definitiva, come dimostrano i giudizi contrapposti e contrastanti sulle riforme più importanti dell’ultimo decennio (Jobs act e decreto Dignità).

La materia dei licenziamenti diventa ogni giorno più caotica, per la stratificazione di sentenze e interventi legislativi totalmente scoordinati tra loro: talvolta è complicata anche per noi.

Il tema delle politiche attive è l’eterno Godot del mercato del lavoro: c’è da anni un’attesa per la costruzione di un moderno sistema di servizi per il mercato del lavoro, nessuno mette seriamente in discussione la necessità di investire su di esso, ma ancora nessuno è stato capace di tradurre queste idee in azioni e progetti realmente efficaci.

Più in generale, il diritto del lavoro è imperniato su un formalismo estremo che tende a regolamentare in maniera ossessiva e burocratica ogni aspetto della vita lavorativa, come dimostra la vicenda del decreto Trasparenza.

Su questi temi, già interessati da tante modifiche negli anni passati, potrebbero esserci prossimamente ulteriori cambiamenti. Per comprenderne la portata, pensiamo sia essenziale avere le idee chiare sui principali istituti del diritto del lavoro, la logica che li accompagna, e la lettura che ne viene fatta nel “diritto vivente”.

Questo l’obiettivo principale che vorremmo raggiungere con il nostro manuale: fornire agli operatori del diritto una bussola per orientarsi nella costante evoluzione del diritto del lavoro.

Manuale di diritto del lavoro
di Aldo Bottini, Giampiero Falasca, Angelo Zambelli. Con la prefazione di Arturo Maresca.
Gruppo 24 Ore, 75 euro.

Il manuale sarà presentato il 18 aprile alle 17.45 alla Libreria Hoepli a Milano. Per partecipare all’evento, http://s24ore.it/manualelavoro