Adempimenti

Al Festival del lavoro identikit regionale dei profili più cercati

di Giorgio Pogliotti

La quarta rivoluzione industriale ha un impatto sul mercato del lavoro: tra i profili più richiesti c’è l’analista e il progettista di software, insieme ai tecnici del made in Italy che sappiano valorizzare all’estero la filiera produttiva dei prodotti di qualità, in calo invece le professioni semiqualificate (addetti alle macchine utensili automatiche, mansioni standardizzate).

È quanto emerge dalla mappa dei profili elaborata dai consulenti del lavoro che sarà resa nota nella sua interezza in occasione del festival del Lavoro che si terrà a Torino dal 28 al 30 settembre, insieme a un’app che permetterà di analizzare i profili vincenti e perdenti a livello regionale. Ieri nella conferenza stampa di presentazione dell’evento con la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone e il presidente della Fondazione studi Rosario De Luca, sono state anticipate alcune cifre in pillole: in Lombardia sono richiesti quasi la metà (10 mila su 23 mila) degli analisti e progettisti software, dal Lazio arriva la maggiore domanda di progettisti e amministratori di sistemi (2.500 su 7mila). Dal saldo tra le unità del lavoro attivate a tempo pieno e cessate tra il 2012 e il 2016 emerge una crescita delle professioni informatiche (+68mila) a discapito di professioni come quella degli operatori di catene di montaggio. In crescita anche i tecnici programmatori (+14mila unità di lavoro), gli esperti in applicazioni (+13,8mila unità), gli attrezzisti di macchine utensili nel manifatturiero (+9mila unità).

«Le nuove tecnologie - ha detto Calderone- insieme alla perdita di posti di lavoro determinano anche la nascita di nuove figure professionali. Il lavoro autonomo e professionale va sostenuto restituendo dignità, anche prevedendo compensi adeguati per i professionisti». Per De Luca il nuovo assetto dei mercati «richiede competenze trasversali e formazione continua, l’investimento nel capitale umano è il miglior antidoto alla disoccupazione tecnologica».

Il tema dell’equo compenso per i professionisti, sollevato dai consulenti, ha ripreso vigore dopo che il governo a inizio agosto ha approvato il Ddl che introduce parametri minimi per stabilire il valore delle prestazioni degli avvocati. Due provvedimenti di indirizzo generale sono in esame in Parlamento. In Senato la commissione Lavoro sta esaminando il Ddl Sacconi che istituisce l’equo compenso per le professioni ordinistiche, mentre alla Camera il Ddl Damiano interviene sulle professioni non ordinistiche. «La prossima settimana concluderemo le audizioni in commissione - ha spiegato Sacconi - per fissare a breve la discussione generale e il termine per depositare gli emendamenti, con l’obiettivo di inviare il testo alla Camera in tempo utile per approvare la legge entro la legislatura».

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