Sta accadendo spesso che un dipendente che manifesta la volontà di dimettersi invece di attivare la procedura telematica di dimissioni, si assenta ingiustificatamente al fine di costringere il datore di lavoro ad avviare il relativo procedimento disciplinare ed al conseguente licenziamento, dato che il lavoratore alle contestazioni non risponde e continua ad assentarsi. Ciò consente al dipendente dimissionario di godere illegittimamente della Naspi (fino a due anni), beneficio notevolmente superiore all'eventuale trattenuta per mancato preavviso, mentre il datore di lavoro è tenuto a pagare il ticket di licenziamento. Si chiede: per evitare tali abusi non è possibile notificare al lavoratore la presa d'atto di dimissioni?
Il Ministero del lavoro, all’interno di un gruppo di FAQ pubblicate sul proprio sito web, alla domanda “Se il lavoratore rassegna le proprie dimissioni e, nonostante i solleciti, non compila la prevista procedura online, il datore di lavoro come si deve comportare?” ha risposto come segue: “Le dimissioni vanno rassegnate esclusivamente con il modello introdotto dal DM 15 dicembre 2015. Diversamente il datore di lavoro dovrà rescindere il rapporto di lavoro.” La posizione del Ministero del lavoro, ...