Cessione d’azienda estesa a commercialisti e avvocati
Nelle semplificazioni fiscali alla Camera spunta anche un ampliamento delle competenze di avvocati e dottori commercialisti. A farne le spese i notai che, secondo l’articolo 2556 del Codice civile, sono attualmente i soli professionisti a poter autenticare e depositare presso le camere di commercio i contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà o il godimento di un’azienda. Con un emendamento proposto dalla relatrice, Carla Ruocco (M5S) e dal capogruppo della Lega in commissione Finanze, Alberto Gusmeroli, alla proposta di legge sulle semplificazioni fiscali, si propone di modificare la norma del Codice civile prevedendo che in caso di scrittura privata, l’autenticazione della sottoscrizione e il deposito dell’atto possono essere effettuati «da professionisti iscritti all’Albo circondariale degli avvocati e all’albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili».
Una norma che riguarda almeno 200mila professionisti ma su cui i notai saranno pronti a dare battaglia. Da domani, infatti , la proposta di legge sulle semplificazioni fiscali riprende il suo cammino a Montecitorio in commissione Finanze per approdare in Aula il prossimo 8 aprile. Oggi intanto scade dil termine per la presentazione dei subemendamenti ali oltre 30 correttivi depositati venerdì scorso dalla relatrice e presidente della commissione Finanze, Ruocco.
Tra le novità, oltre alla trimestralità dell’esterometro e alla possibilità di segnalare i dati dell’ultimo trimestre delle liquidazioni Iva all’interno della dichiarazione da anticipare però entro il 28 febbraio, si prova a fare ordine sulla comunicazione al Mef delle delibere regolamentari e tariffarie delle entrate tributarie degli enti locali. In particolare, dall’anno d’imposta 2020 tutte le delibere dovranno essere comunicate per via telematica conl’inserimento nel Portale del federalismo fiscale. Per i tributi diversi da Imu, Tasi, addizionali Irpef e imposta di soggiorno la pubblicazione delle delibere deve essere effettuata entro il 28 ottobre.
Tra gli emendamenti della relatrice spicca poi l’obbligo di invito al contraddittorio. Con una precisazione: se tra la data di avvio del procedimento e quello di decadenza del potere di notifica dell’atto impositivo intercorrono meno di novanta giorni, il termine di decadenza per la notifica dell’atto è automaticamente prorogato di 120 giorni.
Sul fronte delle sanzioni spicca, invece, la norma che punta a ridurre quelle per le violazioni dei contributi pubblici in bilancio: l’inosservanza comporterà, a norma approvata, una penalità dello 0,5% delle erogazioni ottenute con un minimo di 500 euro da pagare entro tre mesi dalla contestazione della violazione.
Norme bene accolte dai professionisti. Il presidente del Cndcec, Massimo Miani, parla di «un pacchetto di semplificazioni a costo zero con evidenti effetti positivi per il sistema tributario e per i professionisti. Si tratta di un'occasione che ci auguriamo non vada persa».