Contribuzione Inps autonomi
In realtà la questione (che riguardando fatti lontani nel tempo si espone a problemi di prescrizione) riguarda la contestazione circa la decorrenza dell’iscrizione come effettuata dall’INPS. Se infatti, come sembra, è stata svolta attività lavorativa in continuazione, e comunque dalla data di richiesta della licenza, questa attività poteva essere valorizzata ai fini INPS in qualche modo (chiedendo la retrodatazione dell’iscrizione o la sistemazione come collaboratore o in altro modo), anche se da un punto di vista strettamente teorico se l’attività svolta è priva di autorizzazione non può fondare un obbligo di assicurazione pubblica. Per questo poteva essere opportuno contestare il provvedimento del Comune in punto di decorrenza dell’autorizzazione. Dal punto di vista di un eventuale riscatto del periodo lavorato in attesa di ottenere la licenza prevista, l’ipotesi non è contemplata tra quelle per cui è prevista la possibilità di un riscatto a fini previdenziali. Potrebbe essere comunque tentata la domanda all’Istituto, valorizzando il periodo come necessario e finalizzato all’acquisizione di titoli o competenze professionali necessarie per lo svolgimento dell’attività, purché sia documentalmente dimostrato lo svolgimento di attività lavorativa. Ma la strada è molto in salita.