Dipendenti pubblici: cessione del Tfr/Tfs anche agli eredi
I beneficiari e gli eredi di un iscritto alla gestione previdenziale dei dipendenti pubblici, deceduto in servizio o successivamente al collocamento a riposo, possono presentare richiesta di quantificazione del Tfs/Tfr finalizzata alla cessione, sia ordinaria, sia agevolata. Lo afferma l'Inps con il messaggio 3558/2021 del 20 ottobre, che indica le modalità operative da seguire per l'acquisizione e il rilascio della certificazione,xx nonché per la gestione dell'eventuale contratto di anticipo/cessione.
Innanzitutto, va tenuto presente che i dipendenti pubblici che fruiscono della pensione Quota 100 o che possiedono i requisiti pensionistici ordinari, possono richiedere alle banche o agli altri intermediari finanziari (aderenti a un apposito accordo quadro) il finanziamento agevolato per un importo massimo di 45mila euro, sulla base di una certificazione rilasciata dall'Inps per l'erogazione dell'indennità di fine servizio. Infatti, l'anticipo finanziario è concesso a fronte di una richiesta di certificazione che il soggetto interessato deve presentare online.
La domanda di certificazione della somma spettante, da parte di beneficiari dell'iscritto deceduto o da parte degli eredi, va presentata all'Inps, in base al nuovo messaggio, tramite Pec, e-mail con allegato documento di riconoscimento, raccomanda A.R. In caso di più beneficiari/eredi non potrà essere accolta la richiesta di quantificazione della prestazione riferita alla sola quota spettante al singolo beneficiario/erede. È possibile, cioè, la cessione di tutta o parte della prestazione solo qualora riguardi tutti i beneficiari/eredi.