Fondimpresa, nuova frontiera tra mismatch e politiche attive
La nuova frontiera per i fondi interprofessionali è rappresentata dalle politiche attive e dalla necessità di colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro attraverso programmi di collocazione e riqualificazione delle competenze (secondo l’ultima fotografia del sistema informativo Excelsior, targato Unioncamere-Anpal, le imprese faticano a trovare il 36% dei profili richiesti, specie nelle discipline tecnico-scientifiche).
Fondimpresa ha messo in campo 5 milioni di euro per un avviso pilota focalizzato proprio sulla formazione di figure professionali difficilmente reperibili sul mercato del lavoro e sulla riqualificazione del personale di aziende in difficoltà. Nel 2020 è stato pubblicato l’avviso 3/2019 - Interventi sperimentali relativi al sistema delle politiche attive-, uno strumento innovativo che integra l’esperienza del Fondo acquisita negli anni in tema di mercato del lavoro con la promozione di figure professionali potenzialmente emergenti nei territori.
Una parte dell’avviso 3/2019 (la misura B) è esclusivamente dedicata a disoccupati e/o inoccupati ai fini di una successiva assunzione del valore di 2.650.000 euro. Si prevede che l’erogazione effettiva del finanziamento avvenga solo se il 70% dei lavoratori formati sia assunto con un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Lo stesso avviso ha finanziato 48 piani formativi che hanno permesso a 56 aziende di formare 390 lavoratori disoccupati, con una spesa pro-capite di circa 6.800 euro. Almeno 273 lavoratori avranno un posto di lavoro assicurato durante o a fine formazione, mentre gli altri saranno provvisti di competenze spendibili nei sistemi locali.
«Operando nel settore dei servizi alle aziende è facile rendersi conto di quanto il mismatch, specie nelle materie Stem, sia una criticità niente affatto superata - spiega Sebastiano Bongiovanni, presidente Piccola Industria di Confindustria Siracusa -. Un avviso di avanguardia, come il 3/2019 di Fondimpresa, consente alle aziende di formare personale, di testarne attitudini e capacità e di assumerlo. L’azienda guadagna in competitività ed i lavoratori acquisiscono competenze spendibili sul mercato: se potesse applicarsi in larga scala sarebbe la soluzione al mismatch e, quindi, favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di tanti giovani in cerca di prima occupazione».
Tra le aziende che hanno partecipato all’avviso c’è la Irem Spa, società di riferimento sul mercato nazionale e internazionale per lo sviluppo, l’implementazione, la realizzazione e il mantenimento di progetti high profile nei settori dell’Industria Oil & Gas, Chimico & Petrolchimico, Energetico & Nucleare nata nell’area industriale di Siracusa. «Le specializzazioni che cerchiamo non sono disponibili sul mercato - spiega Giovanni Musso, amministratore delegato Irem Spa - quindi organizzando questi corsi di formazione finalizzati all’assunzione dei corsisti riusciamo ad incrementare il numero di saldatori e tubisti che sono fondamentali per la nostra attività, sia in Italia che all’estero. Malgrado la pandemia che ha generato una grande disoccupazione, oggi la mancanza di risorse umane rappresenta per noi un grosso limite alla crescita internazionale ed è per questo che stiamo puntando fortissimamente alla formazione, per posizionarci su mercati più dinamici e per battere la concorrenza».
Il gruppo Irem è stato protagonista di quattro progetti a valere sull’avviso 3/2019, due per saldatori uno per tubisti industriali e uno per meccanici industriali con 25 lavoratori assunti a tempo indeterminato. «Le linee programmatiche e le finalità del Pnrr ci indicano che occorrono nuove professionalità, più investimenti in formazione, nuove forme di lavoro, come ha sottolineato il presidente del consiglio Draghi - aggiunge Musso-. La formazione è sicuramente uno strumento indispensabile, in particolare la formazione professionale sta assumendo sempre più una posizione di rilievo nei piani strategici di sviluppo di aziende e organizzazioni, confermando il trend in crescita relativo alla richiesta di personale altamente qualificato e specializzato».
Fondimpresa, è il primo tra i fondi interprofessionali in Italia con più di 200mila aziende aderenti e 4milioni e 900mila lavoratori, accrediti da Inps per il 2020 pari a 334milioni di euro e una spesa formativa 2020 pari a 308milioni di Euro. Per rispondere ad una delle principali sfide del futuro, quella dello European Green Deal, delineata anche dal Pnrr, è stato recentemente pubblicato l’avviso 2/2021 dedicato alla Formazione a sostegno della Green Transition e della Circular Economy nelle imprese aderenti, stanziando 20 milioni di euro. Le “professioni verdi”, comprendono sia professioni specifiche richieste per soddisfare i nuovi bisogni della Green Economy, sia quelle che dovranno affrontare la sfida di un reskilling delle competenze.