La Corte di Cassazione, dando continuità ad un orientamento di legittimità ormai consolidato, affronta nuovamente il tema della natura non frazionabile dell'istituto del riposo compensativo, il quale, in ragione della gravità "più che proporzionale" del danno da usura psico-fisica, deve poter essere fruito (secondo una lettura costituzionalmente orientata della normativa, anche di rango sovranazionale, relativa all'alternanza lavoro – riposo) in modo continuativo dal lavoratore
Massima
Riposi compensativi – natura frazionabile – non configurabile – danno risarcibile – sussiste – quantificazione in via equitativa
La mancata fruizione del riposo giornaliero e settimanale, in assenza di previsioni legittimanti la scelta datoriale, è fonte di danno non patrimoniale che deve essere presunto, perché l'interesse del lavoratore leso dall'inadempimento del datore ha una diretta copertura costituzionale nell'art. 36 Cost., sicché la lesione del predetto interesse espone direttamente il datore medesimo al risarcimento del danno.
Riepilogo dei fatti di causa e della vicenda di merito
La Corte d'Appello di Lecce, previa riunione dell'appello principale e di quello incidentale, e in parziale riforma di quanto stabilito dal Tribunale di Brindisi quale giudice di prime cure, rigettava l'atto di appello proposto da una società nei confronti di un lavoratore e parimenti, accogliendo l'appello proposto dal lavoratore avverso la medesima sentenza di primo grado, condannava la società al risarcimento del danno in favore del lavoratore causato dall'omessa osservanza, da parte datoriale...