ApprofondimentoAgevolazioni

Lavoratori impatriati, gli orientamenti dell'Agenzia delle Entrate

di Michela Magnani

N. 18

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Alcune considerazioni sulle risposte a interpello dell'Agenzia delle Entrate in merito alla applicazione del cd. decreto internazionalizzazione a favore dei lavoratori impatriati

Recentemente l'Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcuni interpelli relativi alla nuova agevolazione fiscale prevista per i lavoratori c.d. "impatriati" dall'articolo 5 del D.lgs. n. 209/2023. Le risposte date dall'Agenzia delle Entrate riguardano prevalentemente:

1. la tematica dell'allungamento del periodo minimo di residenza all'estero richiesto ogniqualvolta il lavoratore si trasferisca in Italia per prestare l'attività lavorativa nel territorio dello Stato in favore del medesimo soggetto (non...

  • [1] Punti 1 e 2 dell'articolo 5, primo comma, lett. b) del D.lgs. n. 209/2023.

  • [2] La norma applicabile dal 2024 infatti non prevede più alcuna agevolazione nei confronti dei percettori di redditi d'impresa

  • [3] Quindi, come era previsto nella prima versione della norma precedentemente in vigore, l'agevolazione è prevista per 5 anni.

  • [4] Datore di lavoro in senso allargato di Gruppo così come individuato dall'articolo 2359, primo comma, n. 1 (vale a dire "le società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria" - controllo interno di diritto ) ovvero che, ai sensi della stessa norma, sono sottoposti al comune controllo diretto o indiretto da parte di un altro soggetto Si evidenzia per completezza che la risposta in commento richiama anche il n. 2) del comma 1 dell'articolo 2359 del codice civile (vale a dire l'ipotesi di società in cui "un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria" – controllo interno di fatto).

  • [5] V. Tamburro "Nuovo regime impatriati: permanenza all'estero vincolata al vecchio lavoro" – Il Sole 24 Ore – 13 marzo 2025.

  • [6] Probabilmente in distacco.

  • [7] Giovanni Renella – "Nuovi impatriati: nel periodo minimo di residenza all'estero rileva anche l'attività di lavoro autonomo" – Il fisco 14/2025.

  • [8] Vale a dire che in questo caso la permanenza all'estero necessaria per usufruire della "nuova" agevolazione sugli impatriati di cui all'articolo 5 del Dlgs n. 208/2023 è di sette anni.

  • [9] Nell'interpello viene specificato "principalmente, ma non esclusivamente"

  • [10] Ma sempre nei limiti di 5 anni a partire da quello in cui si è acquisita la residenza in Italia.

  • [11] Ne consegue, pertanto, che l'attività interpretativa è competenza di altre amministrazioni e non dell'Agenzia delle entrate

  • [12] Pari al 60% del reddito di lavoro dipendente percepito

  • [13] Sempreché il figlio mantenga la residenza nel nostro Paese

  • [14] Diversamente da quanto chiarito in più occasioni con riferimento al previgente ''regime speciale per lavoratori impatriati'' (cfr. Circolare 17 del 2017).

  • [15] Ma si ritiene che tale chiarimento sia applicabile a tutte le convenzioni siglate dall'Italia che contengono l'esenzione dalla tassazione nel paese della fonte per i docenti e i ricercatori per un periodo di due anni.