A seguito degli incrementi retributivi stabiliti, con decorrenza 1° dicembre 2023, dal verbale di accordo economico del 21 dicembre 2023, riportiamo la retribuzione contrattuale lorda, l’ammontare netto al dipendente e il costo per il datore di lavoro
I dati utilizzati per la determinazione dei predetti valori sono i seguenti:
a) Retribuzione lorda
- Minimi retributivi conglobati, indennità funzione quadro e 2 scatti di anzianità;
- numero mensilità considerate: 13;
- festività retribuite: 1 festività cadente di domenica e 4 novembre;
- assenteismo: 2,5% malattia, 0,5 % maternità, 1% infortuni e 1% permessi (diversi da quelli contrattualmente previsti per la riduzione d’orario).
b) Retribuzione netta
- trattenute previdenziali: 9,19% (artigiani in genere fino a 15 dipendenti) più 1% sulle retribuzioni eccedenti la prima fascia pensionabile;
- detrazioni per lavoro dipendente vigenti dal 2022;
- trattenute fiscali: aliquote IRPEF e relativi scaglioni di reddito vigenti dal 2022;
- trattenuta addizionale Regionale all’IRPEF: 1,97% (Media delle addizionali previste sul territorio nazionale. Diverse regioni prevedono aliquote, differenziate, in funzione del reddito, conseguentemente per i lavoratori residenti nelle predette regioni la retribuzione netta potrebbe risultare diversa);
- trattenuta addizionale comunale: 0,50% (media addizionali comunali anno 2022 tenendo conto di un possibile incremento nel 2023);
- detrazioni d’imposta per carichi di famiglia: non considerate;
- previdenza integrativa: 1%;
N.B. 1 - Per i dipendenti da aziende fino a 5 dipendenti appartenenti a settori senza Cassa Integrazione e Fondo Bilaterale, è prevista una maggiore ritenuta pari allo 0,17% ovvero, per aziende con più di 5 dipendenti, pari allo 0,27% (contribuzione dovuta al fondo di integrazione salariale FIS). Tali ritenute non sono prese in considerazione ai fini del calcolo.
N.B. ...
Superminimo non assorbibile? Attenzione alle clausole contrattuali
di Potito di Nunzio e Laura Antonia di Nunzio