Il licenziamento del lavoratore che testimonia in giudizio a favore di un collega è nullo in quanto ritorsivo
Massima
Accertamento concreto della giusta causa addotta – Sussiste – Requisiti previsti per il motivo illecito unico e determinante – Sussistono - Licenziamento ritorsivo - Sussiste
Il motivo di ricorso era ritenuto infondato dalla S.C., in quanto la sentenza d'appello, in sede di motivazione, non aveva fatto ricorso a "presunzioni", ma aveva concretamente accertato l'insussistenza della giusta causa addotta (cioè la asserita falsità delle dichiarazioni rese), e, conseguentemente, sussistente la serie di requisiti previsti dal Codice Civile per la nullità dovuta a motivo illecito che sia unico, esclusivo e determinante (sebbene, ovviamente, non comune a entrambe le parti, per via della particolare declinazione della materia giuslavoristica rispetto alla comune disciplina contrattuale).
La controversia trae spunto dal licenziamento, ritenuto di carattere ritorsivo, intimato dalla società per un lavoratore che aveva reso testimonianza in giudizio, determinando la soccombenza dell'azienda nei riguardi di un collaboratore agente, per ritenuta sussistenza di un rapporto di lavoratore subordinato
I fatti di causa e la fase di merito
Un lavoratore, già alle dipendenze di una società per azioni, veniva licenziato per giusta causa nel dicembre del 2020 a seguito di una dichiarazione resa all'interno di un contenzioso tra l'...